L’atmosfera suggestiva della Processione del Cristo Morto si è ripetuta ad Osimo, come ogni Venerdì Santo dopo il tramonto, a partire dalle 20. La banda cittadina e gli oltre 200 sacconi, i penitenti incappucciati, con il saio nero e le battistangole in mano, le candele accese hanno squarciato il silenzio ed il buio nei quali è piombato il centro storico, illuminato solo dalla debole luce delle fiaccole e scaldato dalla presenza di migliaia di visitatori. Dietro al cataletto, sono sfilati il sindaco uscente Simone Pugnaloni e la sua giunta al gran completo. Città blindata nel rispetto delle norme antiterrorismo, con un ingente dispiegamento di poliziotti, carabinieri e agenti della Polizia locale, con numerose postazioni di protezione civile e vicoli sbarrati da auto e mezzi. Il corteo ormai da 300 anni, si ripete invariato il Venerdì Santo e da secoli, generazioni di famiglie osimane si passano il testimone nella esposizione dei simboli della processione. Scende da via Antica Rocca, attraversa le piazze centrali della città, via Pompeiana per poi risalire da via Matteotti e Corso Mazzini e rientrare in Duomo. Prima di affrontare la salita di via Antica Rocca, la tradizione vuole che la statua della Madonna sia fatta girare ai quattro lati dagli uomini che la trasportano per la benedizione alla città. Stasera il corteo sacro era presieduto dall’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Angelo Spina.
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