Via con 2 chilometri di grossi cavi di rame del valore di 150.000 euro sfilati dai macchinari del capannone, poi ripulito anche di saldatrici, incollatrici, quadri elettrici e pompe. Il maxi furto messo a segno nella notte tra giovedì e venerdì alla Catena Buildng Industry Europe di San Biagio, ha paralizzato del tutto una sede dell’azienda osimana che produce pavimenti tecnici sopraelevati.
Ma non è l’unico furto di rame commesso a Osimo con tecniche simili. Quattro notti fa sono sparite diverse bobine con quintali di rame da un’azienda di Osimo Stazione e la scorsa estate qualcuno aveva tirato via i cavi conduttori di elettricità dai macchinari nel capannone dell’ex Ford, sempre a Osimo Stazione. Furti da manuale, insomma, svolti in tutta tranquillità in orari notturni forse da una ‘banda del rame’ che arriva dell’Est Europa, colpisce e torna alla base, proprio come era già accaduto l’anno scorso con gli assalti ai parchi fotovoltaici. Furti eseguiti da professionisti che prima di agire, magari con l’aiuto di complici, potrebbero aver svolto sopralluoghi nelle aziende prese a bersaglio per studiare disposizione degli spazi, orari e modalità di lavoro.
Nel caso della Cbi Europe gli strascichi non sono indolore. I ladri si sono lasciati alle spalle danni per 500.000 euro, somma più ingente della refurtiva. La produzione è ferma perché è ko l’impianto elettrico del capannone di via Oscar Romero, le commesse non possono essere consegnate e la dozzina di dipendenti rischia di dover affrontare ore e giorni di cassa integrazione. L’azienda, da molti anni internazionalizzata con filiali in Florida e nell’Est Europa, è una delle più solide del tessuto imprenditoriale locale. Secondo i carabinieri, la squadra di malviventi è entrata nel capannone già prima della mezzanotte di giovedì dopo aver scassinato un ingresso sul retro. Una volta all’interno ha agito indisturbata, caricando alla fine su un grosso mezzo cavi e attrezzature, regolarmente coperti da polizza assicurativa.
Non è stato possibile stabilire con certezza l’orario di entrata in scena dalla gang perché nel capannone non erano attivi in quel frangente nè l’allarme, né il sistema di video sorveglianza. Nemmeno le telecamere di altri immobili limitrofi hanno immortalato movimenti strani ed è probabile che i ladri, quella notte, siano riusciti a beffare anche le guardie giurate a più riprese in pattuglia nella zona industriale di San Biagio.
(m.p.c.)
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