“Osimo torna protagonista della scena politica italiana con la visita del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini“. A sostenerlo è Renato Frontini, il presidente di T.E.R.R.A di Marche, associazione locale composta da aziende agricole, contoterzisti e tecnici riuniti attorno ad un nome che vuole indicare lo stretto legame con il territorio e che mette al centro i valori della sostenibilità. Frontini ha incontrato oggi il leader leghista. Una visita che ha fatto seguito a quella del ministro dell’Agricoltura e Turismo Gian Marco Centinaio lo scorso novembre a Osimo, alla scoperta di alcune realtà produttive dell’anconetano e al convegno “Arte, cibo e Agricoltura”. Un convegno svoltosi a febbraio, al quale ha partecipato tra gli altri anche Gianpaolo Vallardi, presidente della Commissione permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica. Le Marche rappresentano un territorio a forte tradizione agricola, che oggi si inserisce fra le prime realtà produttrici di cereali, con una superfice di circa 160.000 ettari dedicati al frumento duro, 40.000 ettari dedicati alla produzione di girasole e colza, e con una sviluppata viticoltura pari a circa 17.000 ettari.
“Siamo molto lieti e orgogliosi della visita del vicepresidente e del suo interesse nei confronti della nostra Regione, le Marche, che rappresenta una tra le prime realtà agricole del Paese e fiore all’occhiello del Made in Italy, per qualità, sostenibilità ed attenzione all’ambiente” ha commentato Frontini. Durante la visita, T.E.R.R.A di Marche – associazione locale composta da aziende agricole, contoterzisti e tecnici riuniti attorno ad un nome che vuole indicare lo stretto legame con il territorio e che mette al centro i valori della sostenibilità – ha presentato al Premier le pratiche virtuose dell’agricoltura conservativa, tracciando lo scenario rappresentato dalle ultime evoluzioni tecniche ecosostenibili e dal contributo della ricerca. Proprio nelle Marche sono state lanciate le pratiche di agricoltura conservativa e della semina su sodo, una tecnica in grado di coniugare innovazione e tradizione con un’attenzione alla salvaguardia del territorio. L’agricoltura conservativa, infatti, prevede l’adozione di pratiche agronomiche sostenibili indirizzate a preservare l’agroecosistema dalla progressiva degradazione causata dall’evoluzione dei cambiamenti climatici e dalla pressione antropica.
“L’agricoltura rappresenta tuttora un volano fondamentale per l’economia e lo sviluppo italiano e siamo convinti che possa essere una fonte di attrazione importante a livello turistico incarnando valori e peculiarità della cultura italiana. Per questo motivo è stato per noi importante poter trasferire al Ministro tutte le necessità del comparto agricolo nelle Marche.” – Conclude Frontini – “Con il Ministro condividiamo l’interesse per sostenere i veri protagonisti e custodi del territorio della nostra bellissima regione, gli agricoltori, mettendoli nelle condizioni di lavorare al meglio e con profitto al fine di garantire prodotti sicuri, di qualità e sostenibili perché capaci di rispettare l’ambiente”.
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