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Punto Nascita, il Consiglio di Stato
boccia la sospensiva e rinvia
al Tar la decisione sulla riapertura

FABRIANO - Il prossimo 22 Maggio spetterà ai giudici amministrativi di Ancona analizzare gli atti e decidere se l'Ostetricia, chiusa dallo scorso 15 febbraio, potrà riaprire. Essendo già smantellata, per il collegio romano che ha analizzato l'appello contro la misura cautelare negata dai giudici di Ancona, non c'è alcuna pregiudiziale che spinga a sospendere un provvedimento già attuato

Un protesta per la soppressione del Punto Nascita e il ridimensionamento del reparto di Pediatria davanti all’ospedale Profili

 

Com’era prevedibile, il Consiglio di Stato ha bocciato l’appello sulla richiesta cautelare della sospensiva, già negata dal Tar Marche al Comune di Fabriano dopo la chiusura del Punto nascita cittadino. Il collegio di Palazzo Spada ha, quindi, rinviato ai giudici amministrativi di Ancona la patata bollente di decidere se il reparto di Ostetricia dell’ospedale Profili dovrà riaprire. La maternità fabrianese ha spento le luci lo scorso 15 febbraio ed è fissata per il prossimo 22 maggio l’udienza per la discussione del merito dell’ormai famoso ricorso al Tar presentato per annullare le decisioni dell’Asur e della Regione Marche. In quella sede dovranno essere analizzati gli atti «anche con riferimento alle valutazioni ministeriali in ordine alla mancanza di sicurezza del presidio» scrivono i giudici romani. Al momento, quindi, proprio perché la sala parto è chiusa «non sussiste il presupposto del pericolo di un pregiudizio grave ed irreparabile, in quanto il provvedimento di chiusura è già eseguito e la causa è di imminente definizione» aggiunge il Consiglio di Stato nella sua ordinanza. Sarebbe stato insomma inutile, se non quasi paradossale, congelare un provvedimento già adottato nell’imminenza della sentenza del Tar, attesa tra 5 giorni.

Il corridoio del reparto di Ostetricia e Ginecologia  dell’ospedale Profili quando era ancora aperto

Dopo una proroga durata più di un anno, il reparto di Ostretricia dell’ospedale di Fabriano è stato smantellato per il mancato rispetto dei parametri ministeriali relativi al numero dei parti (la soglia minima è di 500, il Profili era fermo a 330) e l’assenza di una Rianimazione in subordine di una guardia ostetrica e pediatrica h24. Dopo lo stop del Punto Nascita anche il reparto di Pediatria è stato ridimensionato ad attività ambulatoriale aperta solo per 6 ore diurne. Tra i motivi di causa a sostegno della necessaria riapertura dell’Ostetricia, il legale del Comune ha inserito anche quello che le città comprese nel cratere post sisma sono esentate dall’adeguarsi ai parametri sanitari, salvo disposizioni ministeriali diverse, che non sono state mai formalizzate per il ‘Profili’. Il sindaco Gabriele Santarelli è già stato ascoltato a Roma dal ministro Giulia Grillo ed i parlamentari marchigiani del M5S sono pronti a portare il caso-Fabriano in Parlamento con il deposito di una specifica interrogazione.



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