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Achille Ginnetti ha presentato
‘Osimo, città della Salute’

OSIMO - Incontro molto partecipato a Palazzo Campana organizzato dal candidato sindaco sostenuto dalle liste ‘Progetto Osimo’ e ‘Osimo Futura’

 

Un incontro molto partecipato quello che si è svolto sabato mattina (18 maggio) a Palazzo Campana dal titolo “Osimo città della Salute”, organizzato dal candidato sindaco, il Dottor Achille Ginnetti, e dalle liste Progetto Osimo e Osimo Futura. Il tema della sanità è molto sentito dalla cittadinanza per questo sono state presentate dettagliatamente le proposte che, in caso di vittoria alle elezioni, l’amministrazione Ginnetti metterà in atto. Il dottor Guido Sampaolo, medico di medicina generale e candidato con la lista Progetto Osimo, ha parlato delle Case della Salute; l’Ostetrica Eleonora Renzi, candidata nella lista Osimo Futura, ha spiegato il progetto della Casa della Maternità, entrambe previste da leggi regionali. In apertura, Achille Ginnetti ha specificato che le proposte per “Osimo città della Salute” sono state elaborate da un gruppo di esperti composto da medici, infermieri e cittadini. «La Sanità è un problema complesso che non può essere banalizzato.

L’ospedale Inrca-Osimo, Ss Benevnuto e Rocco

La criticità maggiore è che a fronte di un forte impoverimento dei servizi sanitari erogati dall’ospedale alla popolazione non sono stati potenziati i servizi al territorio e quindi alla persona. Se si vuole fare un esame in una struttura pubblica nel giro di pochi giorni, viene fissato l’appuntamento a km e km di distanza. Ecco quindi che le persone si recano a pagamento nelle strutture private- ha detto Achille Ginnetti-. Ci sono armi molto meno costose che sono quelle della prevenzione e dell’educazione sanitaria. La salute è un diritto». Dati alla mano, il dottor Sampaolo ha fatto una panoramica del sistema sanitario italiano classificato come tra i primi del mondo. Sampaolo ha ribadito anche l’importanza della prevenzione in quanto la salute «è il risultato di una serie di determinanti di tipo sociale, ambientale, economico e genetico e non il semplice prodotto di una organizzazione sanitaria». Campagne di prevenzione primaria ma anche campagne di educazione al corretto stile di vita, cultura delle vaccinazioni e attività fisica. E ancora campagne di promozione per screening oncologici, esami per la diagnosi precoce delle patologie croniche. Ad Osimo c’è un progressivo invecchiamento della popolazione con conseguente aumento della cronicità e della disabilità. L’Ospedale cittadino presenta numerose criticità dei servizi offerti ed è in attesa di essere trasferito nel nuovo Inrca all’Aspio; i Servizi Territoriali (A.V. 2 Asur) sono frammentati in diverse strutture distribuite in maniera disparata sul territorio e soprattutto senza collegamento informatico.

Il dipartimento di Medicina dell’ospedale di Osimo

«È necessario un ospedale ben funzionante, dotato di servizi efficienti. Occorre dare impulso alla ultimazione in tempi rapidi del nuovo Inrca dove avranno risposta i problemi di salute che richiedono una degenza ospedaliera- ha affermato il Dottor Sampaolo-. L’ospedale non può farsi carico del numero crescente delle malattie croniche. Occorre una Organizzazione Territoriale ben articolata, ovvero strutture pubbliche deputate all’erogazione di servizi sanitari di base». «Bisogna pensare a quando l’ospedale non ci sarà più. Servono delle strutture intermedie per fornire una risposta di primo livello: le Case della Salute» ha dichiarato Ginnetti. Le Case della Salute sono Servizi Sanitari di prossimità nel territorio, facilmente accessibili, aperti tutti i giorni (compresi i festivi), capaci di fornire una risposta di primo livello. All’interno ci saranno ambulatori dedicati alle varie patologie e vi opereranno medici di famiglia, l’infermiere di comunità, medici specialisti, operatori socioassistenziali, assistenti sanitari, assistenti sociali. «Sono strutture pubbliche previste dal piano sanitario regionale e quindi finanziate dallo stesso. Il Comune può realizzarle negli edifici di sua proprietà- ha spiegato Sampaolo-. Nelle Case della Salute è prevista un’accoglienza che indirizza il paziente ai vari professionisti in base alla problematica. Gli operatori si confrontano ed elaborano un piano terapeutico. È possibile anche il teleconsulto, cioè la possibilità del medico di base di parlare con lo specialista senza far muovere da casa il paziente». L’ostetrica Eleonora Renzi ha parlato invece del progetto della Casa della Maternità, struttura pubblica, familiare ed accogliente dove la partoriente con gravidanza fisiologica sarà seguita con scrupolosa attenzione dalle ostetriche: assistenza del travaglio, parto e postpartum. «Il progetto nasce dall’ascolto delle donne, dalle esperienze che io e le mie colleghe abbiamo fatto. Esiste già in città come Milano, Torino, Bologna. Nelle Marche La Casa della Maternità è regolata dalla Legge Regionale del 27 luglio 1998 n.22- ha spiegato Eleonora Renzi-. Deve essere ubicata vicino ai servizi ospedalieri in modo da garantire la tempestiva ospedalizzazione in caso di eventi patologici sopravvenuti. Non può distare più di 30-40 minuti dall’ospedale di 3° livello. Inoltre, le ostetriche all’inizio del travaglio devono mettersi in rete con l’ospedale di riferimento. Viene garantito un parto in sicurezza e nell’intimità della propria famiglia».

La Casa della Maternità è costituita da spazi individuali dove sono ospitate la partoriente e una persona a sua scelta, e da spazi comuni attrezzati per il parto e le attività sanitarie. «Nella Casa della Maternità ci si occupa del benessere psicofisico della donna insieme ad altre figure professionali. Offre servizi come l’educazione alla salute, uso consapevole dei contraccettivi, educazione riguardo le malattie sessualmente trasmissibili, test di screening, consulenze pre concezionali e sulla menopausa- ha riferito l’ostetrica-. Si occupa poi di tutto ciò che riguarda la gravidanza: dagli incontri di accompagnamento alla nascita, fino all’assistenza al travaglio e al parto, in collaborazione con ginecologi di riferimento, e al post partum. Inoltre, si prende cura della mamma dopo la dimissione: adattamento in famiglia, allattamento, svezzamento, depressione post parto». Terminate le relazioni, spazio agli interventi del pubblico presente in sala.

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