“Il pronto soccorso dell’Ospedale di Osimo necessita di operare in spazi che siano adeguati alle circa 20 mila prestazioni che effettua annualmente. Per queste ragioni è opportuno spostare i letti per i pazienti in osservazione breve (astanteria) al piano superiore della struttura (aumentando dunque di oltre il doppio il numero dei letti disponibili), lasciando le stanze al piano di sotto in piena disponibilità per le altre prestazioni. In questo modo si accorcerebbero le liste di attesa del pronto soccorso, andando inoltre a non intasare con ricoveri, a volte inappropriati, gli altri reparti del nosocomio”. A parlare è l’assessore alla sanità del Comune di Osimo, Daniele Bernardini dopo il consiglio comunale del 1 marzo (leggi l’articolo).
“Per quanto riguarda le altre specialità mediche – scrive ancora l’assessore Bernardini – mi corre l’obbligo di precisare che sino ad oggi, grazie alla sperimentazione in corso di integrazione con l’Inrca, sono stati implementati i ricoveri e gli interventi in chirurgia, grazie all’arrivo del primario dottor Boccoli, e del dottor De Sanctis dall’ospedale di Torrette. Tutte le prestazioni sono garantite a prescindere dall’età anagrafica, perché il nosocomio di Osimo è e deve continuare ad essere ospedale di rete per l’area Sud di Ancona. I primari che sono andati in pensione saranno rimpiazzati entro breve termine. Sono già state espletate le prove concorsuali per il nuovo primario di anestesia, sapremo il nome entro pochi giorni. Lo stesso si dica per il nuovo primario di medicina, il cui concorso è previsto per il prossimo 6 marzo” (leggi l’articolo).
I due nuovi primari – secondo quanto ha già spiegato anche il sindaco Pugnaloni – garantiranno il coordinamento e la stabilità del nosocomio osimano. “Per quanto riguarda gli altri reparti so per certo che stanno lavorando bene e con ottimi risultati, compresa la Ginecologia che continua ad erogare prestazioni in Day Surgery – aggiunge- Dispiace sentir dire, da parte di alcuni esponenti della minoranza, che l’Inrca sia una struttura privata, quando così non è, in quanto ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico (leggi l’articolo). Il fatto, poi, che i vertici Asur e Inrca siano stati convocati in sede di Consiglio comunale, accettando l’invito, dimostra la massima trasparenza dell’operazione in corso di integrazione tra Inrca e ospedale di Osimo, che, lo ribadisco ancora una volta, nella sua autonomia continuerà ad essere ospedale di rete sia adesso che in futuro. Scaricare i problemi della sanità nazionale, che di certo esistono, sull’attuale situazione osimana è solo blando populismo. Occorre intervenire con azioni concrete, così come stiamo facendo”.
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