Fabriano spera e affronta di petto il contenzioso contro lo smantellamento del suo Punto nascita. Domani il Tar Marche entrerà nel merito del ricorso presentato dal Comune dopo la chiusura, lo scorso mese di Febbraio, del reparto di Ostetricia dell’ospedale ‘Profili’. All’udienza assisterà tra il pubblico anche una delegazione del comitato cittadino per la salvaguardia del Punto nascita e dell’associazione Fabriano Progressista. Per la Regione e l’Asur non era sicura la sala parto fabrianese: non superava i 500 parti previsti dalla legge e non aveva neppure il supporto di una guardia medica ostetrica e pediatrica h 24 in mancanza di una Rianimazione. In compenso, in caso di necessità le gestanti fabrianesi, oggi costrette a rivolgersi agli ospedali di Jesi o umbri per partorire, per caso di emergenza possono contare sul servizio di elisoccorso del 118.
Da Marzo anche il reparto di Pediatria del presidio ospedaliero di Fabriano è stato declassato in attività ambulatoriale aperta, tra l’altro, solo nelle ore diurne. Dopo le proteste del coordinamento e la petizione con le 8mila firme per la riapertura di Pediatria raccolte dall’associazione Fabriano Progressista, domani i legali del Comune di Fabriano chiederanno ai giudici amministrativi di Ancona di annullare per illegittimità gli atti che contengono l’ordine della Regione e dell’Asur Marche di chiudere il Punto nascita fabrianese. La richiesta di sospensiva cautelare allegata al ricorso era già stata bocciata dal Tar e, in appello, anche dal Consiglio di Stato mentre l’udienza di merito era stata rinviata. «Assisteremo all’udienza perché vogliamo capire le ragioni della Regione Marche, dell’Asur e dell’Avvocatura dello Stato. – spiega Katia Silvestrini del Coordinamento– Nell’aula del Tar rappresenteremo anche le istanze degli 8mila bambini del territorio montano che non possono più contare sul reparto di Pediatria. Una situazione assurda: la Regione ha recepito la legge sul post sisma e pur sapendo che nulla avrebbe potuto fare per il riordino del territorio, anche sul fronte sanitario, l’ha fatto comunque».
Domani anche il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, conta di ricevere buone notizie da Ancona. «Tra i motivi di causa inseriti nel ricorso dai nostri avvocati, – ricorda – c’è la delibera regionale del novembre 2018, la n. 1554, che garantiva la sopravvivenza al nostro Punto nascita. Non riusciamo a capire come i contenuti di quell’atto, assunti con il voto di un organo collegiale, possano essere stati superati dalla decisione monocratica di un funzionario. Riteniamo inoltre illegittima la chiusura di Ostetricia perché Fabriano rientra tra le città comprese nel cratere sismico, per le quali è sospeso fino al 2020 l’adeguamento ai vari parametri sanitari, salvo un diverso pronunciamento del tavolo ministeriale che non c’è mai stato. La situazione è abbastanza difficile. Tutti i sindaci delle città dell’Area Vasta 2, non soltanto io, sono preoccupati per quello che sta succedendo nella Sanità a livello regionale, sia nei servizi delle tre strutture ospedaliere di Fabriano, Senigallia e Jesi – torna a sottolineare Santarelli- Poi le carenze dei servizi ospedalieri si ripercuotono anche nei servizi sanitari territoriali».
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