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Barriere Rfi, i sindaci chiedono
di fermare subito le procedure:
“Anche la politica faccia la sua parte”

ROMA - Il punto di Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia e presidente dell'Anci Marche, dopo l'incontro con il Ministero e le parole del primo cittadino di Porto San Giorgio Nicola Loira

di Andrea Braconi

Dove ci sono le necessità che si facciamo le barriere antirumore lungo la tratta ferroviaria costiera. Dove però non ci sono o non possono essere realizzate vanno assolutamente trovate altre modalità, rigorosamente concordate con i territori. È la posizione del presidente dell’Anci Marche, Maurizio Mangialardi, ribadita anche a Roma in occasione della Conferenza dei Servizi che ha riguardato il Comune di Mondolfo. “La Conferenza ha fortunatamente espresso parere negativo ma devo dire che l’incontro con il Ministero è andato bene, adesso aspettiamo le evoluzioni partendo da un presupposto: non siamo per il No ma per una soluzione ragionata e condivisa” spiega prima di ripartire per la sua Senigallia.

Mangialardi, insieme alla vice presidente della Regione Anna Casini, ha guidato una nutrita delegazione di sindaci (presenti anche Nicola Loira, primo cittadino di Porto San Giorgio, il suo collega di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci e l’assessore del Comune di Fermo Francesco Nunzi), consegnando un documento sottoscritto dall’Anci Marche e dalla Regione. “Un documento che penso dia molta forza alla nostra azione – rimarca – e nel quale abbiamo ribadito la necessità di mettere in sicurezza dal punto di vista acustico i nostri territori, invitando Ministero e RFI a provvedere. Sul come però non siamo d’accordo su ciò che hanno presentato, cioè quelle strutture fisse lungo tutti i chilometri della tratta ferroviaria. Gli abbiamo chiesto di fermarsi e di sospendere le procedure delle Conferenze di Servizi”.

Le modalità, ha aggiunto, vanno ripensate, anche alla luce di tecniche più innovative. “Non siamo contro le barriere, ma siamo per soluzioni integrate decise con i territori e che coinvolgano le istituzioni. Da parte del dottor Scerbo, direttore del Dipartimento, c’è stata una disponibilità a ragionare con i territori e con RFI per capire la proposta avanzata dalla Regione Marche e dai Comuni. Ci sono, perciò, le condizioni per procedere con una modalità che l’Anci ha evidenziato. Anche nell’intesa Stato-Regioni c’è il parere negativo che la Regione ha già anticipato, quindi c’è l’assoluta necessità di ridiscutere il progetto. Il fatto di esserci confrontati come istituzioni e con serietà ha permesso di capire qual è la posizione dei sindaci e della Regione che, lo voglio ripetere, non è contro ma è per trovare uno strumento più adeguato”.

“Siamo entrati al Mit con la fascia tricolore accompagnati dal presidente Mangialardi – aggiunge Loira – per ribadire il nostro fermo no alle barriere. Abbiamo incontrato il  dirigente ministeriale incaricato di presiedere la Conferenza dei Servizi e riscontrato una disponibilità dallo stesso ad ascoltare le nostre istanze. È  stato presentato un documento congiunto che esprime la nostra contrarietà ad un progetto datato. Non per questo non devono essere fatti interventi per mitigare l’inquinamento acustico. Occorrono però altre soluzioni. Stessa cosa l’abbiamo fornita informalmente ai tecnici di RFI incontrati al Ministero ed anche loro concordano che l’unica sede per una rivisitazione dei progetti è quella legislativa. Quindi, anche la politica deve fare la sua parte” conclude il sindaco.

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