«Caro Marco, sei una roccia che si immerge…. Grazie per l’ossigeno che abbiamo condiviso a Oltremare. E’ stato splendido. Spero di vederti il prossimo anno». La foto con la dedica firmata da Rutger Hauer è uno dei cimeli custoditi nel libro degli ospiti del ‘Centro Sub Monte Conero’. Con queste parole l’attore olandese aveva salutato e ringraziato nel 2004 Marco Giuliano, l’istruttore di immersioni di Numana che con le sue riprese subacquee al parco acquatico di Riccione lo aveva aiutato a completare le scene del trailer promozionale girato sulle spiagge della Riviera del Conero e realizzato per la fondazione ‘The Starfish Association’. Immagini e ricordi riaffiorati ieri nella mente e nel cuore del sub numanese dopo l’annuncio ufficiale della morte dell’artista 75enne. Rutger Hauer è deceduto lo scorso 19 Luglio nello stesso anno, il 2019, in cui nella finzione scenica si spegneva Roy Batty il replicante di ‘Blade Runner’, personaggio che lo ha reso popolare e protagonista nella storia del cinema. “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi….” pronunciava Roy nel monologo finale del film di Ridley Scott. Marco potrebbe fargli eco da un’altra prospettiva e dimensione.
«La Starfish foundation è la fondazione che Rutger ha istituito per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla diffusione dell’Aids nei bambini. – ricorda il sub Giuliano – Quei tre giorni di riprese sulle nostre spiagge sono stati ricchi di emozioni: lo abbiamo accompagnato e aiutato traghettandolo lungo la Riviera del Conero e personalmente ho avuto l’onore di girare le immagini che riguardano i ballerini che danzano in acqua assieme ai delfini a Oltremare». Tre giornate improntate all’’egualitarismo’ assoluto, senza distanze tra l’attore, le comparse, la regista e i cameraman, ora cristallizzate nel tempo. «Era un uomo incredibile, gentile, educato, amichevole, scherzoso. Non so quante volte mi ha ringraziato per quello che facevo. Ricordi scolpiti nella mia mente che rimarranno indelebili. – rammenta anche Marco Giuliano – Non aveva niente del ‘personaggio’ che sarebbe potuto essere per la sua fama e la bravura che lo accompagnavano. Quando le riprese erano ormai terminate ed era arrivato il tempo dei saluti, ‘rubò’ il nostro amato guestbook lo portò con se’ in albergo. Ce lo riconsegnò impreziosito il giorno seguente con quella bella dedica destinata a me. La leggo e ancora riesce e commuovermi».
(foto Gianluca Di Pompeo)
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