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Alleanza Pd-Movimento 5 stelle, Mancinelli: «se c’è chiarezza,
governo anche con i marziani»

ANCONA – La sindaca dorica apre ad un avvicinamento, anche in chiave regionale, con i pentastellati, ma anteponendo a tutto una coerenza di progetto. Posizione espressa a margine dell'incontro, oggi a Posatora, con lo scrittore, ex politico e magistrato, Gianrico Carofiglio, sul tema 'verità e politica'

Mancinelli e Carofiglio a Posatora

 

di Martina Marinangeli

(foto di Giusy Marinelli)

«Per me l’importante è sempre che cosa si intenda fare. Se si chiarisce questo, io sono per fare il governo anche con i marziani». È il pragmatismo a guidare l’analisi della sindaca di Ancona sull’ipotesi di alleanza tra Pd e Movimento 5 stelle che sta prendendo corpo a livello nazionale e che potrebbe tradursi anche in chiave marchigiana, in vista delle elezioni Regionali del 2020.
«Per fare cosa?», il leitmotiv della prima cittadina, oggi al parco di Posatora per conversare di «Verità e politica» con l’autore del libro «Con i piedi nel fango» Gianrico Carofiglio, ex politico ed ex magistrato. Presenti all’incontro, il fedelissimo Emanuele Lodolini e il suo collega ex deputato Piergiorgio Carrescia, oggi in direzione nazionale, Fabio Sturani, ex sindaco dorico e responsabile della segretaria del governatore Luca Ceriscioli, la segretaria provinciale Sabrina Sartini, il garante dei diritti Andrea Nobili. Nomi a cui si è aggiunto quello di Flavio Corradini, rettore dell’Università di Camerino, che si è proposto, alla guida di alcune Liste Civiche, come candidato alle eventuali primarie di coalizione di centrosinistra per lo scranno più alto di palazzo Raffaello. E alla fine dell’incontro, Corradini e Mancinelli hanno avuto anche tete a tete.
Ad ogni livello di governo, per Mancinelli, la scelta dell’alleato «non è a priori: il chi deve essere coerente con il cosa, e per capire se c’è questa coerenza, non ci sono le analisi del sangue prima». Tutto dipende, insomma, da un solo, imprescindibile presupposto, e qui ritorna il leitmotiv: «per fare cosa? Va definito in maniera chiara e non fuffa. Le persone ed i movimenti possono anche cambiare ed evolversi in positivo, lo penso anche del Pd – aggiunge ironica –: non mi pongo il tema sul chi possa essere l’alleato in astratto. Ci deve essere condivisione vera perché poi bisogna governare, non basta vincere, e se c’è si può parlare di tutto». L’analisi della sindaca si amplia poi a 360°, trovando elementi da salvare anche nei Decreti sicurezza voluti dalla Lega: «io sarei per togliere alcune, ma altre le considero da mantenere, come ad esempio le misure per l’intensificazione delle sanzioni rispetto a comportamenti che mettono in discussione la convivenza civile. Sono totalmente condivisibili. Vorrei capire – e vorrei capirlo anche dal Pd- dove si trovano i 23 miliardi per la manovra economica».
La chiosa del ragionamento spetta poi allo special guest dell’incontro di ieri.
«Esiste l’opinione diffusa – spiga Carofiglio – che anche i politici per bene non possano fare a meno di mentire. Il mio libro contiene una scommessa: fare politica efficace vuol dire vincere le elezioni e governare mantenendo un rapporto di rispetto con il tema della verità. Spero si trovi il modo di evitare al Paese un’ulteriore umiliazione internazionale e, soprattutto, una serie di punizioni ai cittadini: se la strada deve essere l’incontro tra due forze obiettivamente diverse, credo che valga la pena provarci».

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