Aveva appena iniziato l’arrampicata della parete rocciosa insieme ad un amico, quando improvvisamente la corda si incastra tra le gambe. Una scivolata da un’altezza di cinque metri, bloccata dall’amico di cordata dopo tre metri di caduta libera. Attimi di paura questa mattina poco dopo le 10 in località San Vittore di Genga, sulla parete rocciosa del santuario della Madonna di Genga. A restare ferito al viso e alle gambe è un frate cappuccino con la passione per l’alpinismo, Emanuele Marziali, 49enne originario di Ponzano di Fermo, ma da tempo in monastero a Macerata, dopo essere stato per anni missionario in Benin.
Il primo ad intervenire un vigile del fuoco fuori servizio, che si trovava a pochi metri di distanza poiché impegnato nell’arrampicata. Sul posto sono intervenute l’eliambulanza e l’ambulanza della locale Croce Rossa, insieme a una squadra dei vigili del fuoco di Fabriano. Il medico si è calato con il verricello e ha prestato le prime cure del caso al religioso, che non indossava il caschetto di protezione. Visto che le sue condizioni non erano gravi, e quindi non era necessario il trasporto a Torrette, il frate è stato affidato agli uomini del corpo nazionale soccorso alpino speleologico e ai vigili del fuoco di Fabriano arrivati con un fuoristrada su cui il ferito è stato fatto salire per scendere a valle. Raggiunta la gola l’ambulanza della Croce Rossa di Sassoferrato ha trasportato il frate all’ospedale Profili di Fabriano: ha riportato ferite al volto ed escoriazioni alle gambe.
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