di Agnese Carnevali
Grandi opere, primo intoppo. Il consiglio superiore dei Lavori Pubblici ha bocciato il progetto Anas di raddoppio del primo tratto (Falconara-Torrette) della statale 16. È uno dei tasselli portanti della variante porto-autostrada e del Lungomare nord. Appalto dei lavori entro il 2017 e via al cantiere nel 2018 per i 7 chilometri di strada a quattro corsie attesi da quasi trent’anni, questo l’impegno preso dal ministro Delrio un mese fa ad Ancona durante la firma del protocollo d’intesa (leggi l’articolo). Ma arriva lo stop dei Lavori Pubblici, durante la riunione dell’altro giorno a Roma, presenti la presidente della Provincia di Ancona, Liana Serrani, l’assessore ed il dirigente ai Lavori pubblici del Comune di Ancona, Paolo Manarini e Luciano Lucchetti, l’assessore Clemente Rossi per il Comune di Falconara e la Regione Marche con un proprio tecnico.
Molte le critiche sollevate al progetto. Prevedibili, secondo la presidente della Provincia Serrani, e superabili. Prevedibili «perché il progetto risale agli anni ’90 – spiega – ed in questo periodo l’impianto normativo è diventato molto più puntuale. Molte delle norme oggi vigenti, in base alle quali è stato valutato il progetto, non esistevano quando è stato redatto. Era, dunque, normale che non avrebbe passato il vaglio del consiglio dei Lavori Pubblici». Superabili, perché le osservazioni mosse contro la fattibilità dell’opera non hanno messo in discussione la necessità della sua realizzazione. «Il consiglio – riprende Serrani – ha ribadito la necessità della strada per il collegamento con l’ospedale regionale ed in funzione del porto di Ancona ed ha sollecitato Anas a presentare rapidamente gli adeguamenti». Le inadempienze riguardano in particolare gli aspetti geologici, idrogeologici e geotecnici. Indagini che vanno fatte da capo. Dunque i tempi di costruzione dell’opera (stimati in circa 3 anni e attesa da quasi 30) si allungano ancora. «Il consiglio ha comunque insistito sull’urgenza dell’opera e dunque sull’esigenza di giungere rapidamente a soluzione – aggiunge ancora Serrani -. Ritengo comunque importante che si sia decisa la revisione del progetto in questa fase iniziale, perché un progetto sbagliato implicherebbe una serie di conseguenze negative, a partire dal capitolato sbagliato». L’avvio dei lavori per portare la statale 16 a quattro corsie dovrà, dunque, attendere ancora, ma senza rallentare, sembrerebbe, la serie di interventi ad essa collegati per la progettazione dell’ultimo miglio della strada che dovrebbe diventare la variante di collegamento porto-A14, compito del quale è stata investita sempre Anas. Né per la realizzazione del Lungomare nord, il cui primo passo è la costruzione della scogliera di protezione a mare. Nei giorni scorsi la prima riunione del tavolo tecnico di tutti i soggetti coinvolti sul quale pesa l’incognita delle risorse (leggi l’articolo).
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