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Umbria anticamera delle Marche:
Gostoli è convinto di no
E Ceriscioli? Pensa al tartufo bianco

IL COMMENTO di Fabrizio Cambriani - I post su Facebook del governatore sintetizzano l’inadeguatezza dell'intera classe politica di centrosinistra, mentre la destra avanza sempre di più in vista delle prossime regionali. E si lasciano scappare investitori

 

 

di Fabrizio Cambriani

Dice serafico Giovanni Gostoli, segretario regionale del Partito Democratico, che la situazione nelle Marche è molto diversa da quella in Umbria (leggi l’articolo). Dice pure che il segreto per ribaltare l’onda di marea leghista che avanza come uno tsunami, è un partito unito, un programma concreto e candidature credibili nei territori. Poi – come cantava de Andrè in un brano del 1973 – il resto viene sempre da sé. Fossi nei suoi panni, sempre elegantemente casual, sarei viceversa molto preoccupato. Perché l’Umbria potrebbe verosimilmente rivelarsi l’anticamera delle Marche. Vero è che qui da noi non sono presenti scandali di clamore nazionale come quello umbro sulla sanità. Vero è che si dispone di più tempo per mettere a punto e registrare un’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Però tutte le altre criticità restano presenti sul campo. Gravi e inesorabili. E, per giunta, con un trascorso di cinque anni alle spalle, privo di qualsiasi tentativo di almeno un abbozzo di risposta.

Luca Ceriscioli

Tratto solo un argomento, trascurando sanità e ricostruzione, perché ritengo sia quello decisivo. La crisi del 2008 ha, qui da noi in particolare, lasciato sul campo morti e feriti. Quella che era un’isola felice in termini di occupazione e reddito, semplicemente non esiste più. Anzi, proprio pochi mesi fa, assieme all’Umbria – sinistro presagio – è finita sotto la lente di ingrandimento dello Svimez (l’associazione per lo sviluppo dell’industria del mezzogiorno). I giovani, i nostri figli, sono costretti a emigrare all’estero. Proprio come all’inizio del secolo scorso. Si è interrotto, per i ceti meno abbienti, il sogno di poter salire la scala sociale per meriti propri. Master e studi all’estero sono prerogativa per pochissimi fortunati benestanti. Nel corso degli ultimi anni è montata una rabbia muta che ha completamente sconvolto la geografia politica che fin qui conoscevamo. Laddove c’erano fabbriche, capannoni artigianali, laboratori, c’è ora il deserto. Erba alta e cartelli arrugginiti segnalano ancora derelitte zone industriali, inserite in tutta fretta nei piani regolatori di tutti i comuni, all’inizio degli anni Ottanta. Sullo sfondo, in lontananza, lo scheletro di prefabbricati dai vetri rotti. E con dentro solo puzza di piscio.

Giovanni Gostoli

La politica non solo non ha dato risposte, ma talvolta ha addirittura favorito quella che, con termine pomposo e forbito, viene chiamata internazionalizzazione. Che, in termini pane e salame, sarebbe il trasferimento all’estero – segnatamente in paesi dove la mano d’opera ha un costo decisamente più basso – di interi gruppi industriali. Qui nelle Marche è finito per sempre un ciclo che aveva prodotto uno straordinario benessere. E, purtroppo, non se ne riapre un altro. Quello che era diffuso malcontento si è trasformato in collera quasi collettiva. Che si riversa nel consenso di chi la rabbia la sa maneggiare con minuziosa professionalità. Anche perché la riserva dei risparmi che non sono andati in fumo col fallimento di Banca Marche, è agli sgoccioli.

Davanti a questa metamorfosi sociale che sta facendo scempio di migliaia di famiglie, la risposta del presidente Ceriscioli – massima carica politica regionale – è negli ormai quotidiani filmati che, senza un briciolo di pudore e di buon senso, egli posta su Facebook. Tutti dello stesso tenore. Questo è quello di domenica scorsa: «Cari marchigiani stamattina sono all’inaugurazione della 54esima edizione della Fiera del tartufo bianco di Acqualagna: il profumo, il sapore e la bellezza della nostra regione Marche in un prodotto. Come questo mega tartufo di 1,143 kg pronto a partire per gli Stati Uniti».  In primissimo piano lui e il tartufo, con il trombone della banda cittadina a fare da colonna sonora, in sottofondo.

Fiera del Tartufo bianco di Acqualagna

Buona domenica marchigiani, stamattina sono all’inaugurazione della 54esima edizione della Fiera del Tartufo bianco di Acqualagna: il profumo, il sapore e la bellezza della nostra Regione Marche in un prodotto. Come questo mega tartufo di 1,143 kg pronto a partire per gli Stati Uniti

Pubblicato da Luca Ceriscioli su Domenica 27 ottobre 2019

 

Credo che questo esempio sia sinteticamente rappresentativo di tutta l’inadeguatezza di un’intera classe politica. Che, incapace di affrontare una sfida – questa sì epocale – come quella del futuro di un importante e strategico territorio, preferisce concentrarsi sulle varie ed eventuali. Le feste di piazza, le premiazioni al torneo di bocce, le inaugurazioni di qualche dopolavoro. Oppure l’orgoglio da ostentare, manco li avessero scovati loro, del talento di Rossini o Leopardi. «Presidente, i marchigiani hanno fame»«Che problema c’è, dategli il tartufo bianco di Acqualagna».

Marco Soriano con Emma Stone (premio Oscar migliore attrice 2017) e Billy Jean King (ex miglior tennista mondiale) entrambe testimonial della Soriano Group

Tempo fa, seguendo le vicende dell’aeroporto di Falconara, ho avuto modo di conoscere Marco Soriano della Soriano Group con sede a New York e filiali in tutto il mondo. Avrebbe voluto acquistare Aerdorica, ma sia la politica che gli imprenditori locali si misero di traverso e non se ne fece più niente. Con lui sono rimasto in contatto e, ogni tanto attraverso Whatsapp, mi dice che ha già investito cento milioni di dollari su Hansrobotic, cioè i robot di ultimissima generazione, su Hyperloop (treni e aerei superveloci) e su auto e moto elettriche. E che quest’ultime le vorrebbe fabbricare in Europa. Praticamente una prateria aperta sulle tecnologie future. Ecco, uno come lui non andava bene come partner strategico per la regione Marche. Molto meglio andare appresso alla costituente delle idee, o inseguire la candidatura di Lodolini, oppure perseverare nell’alleanza con le liste civiche. L’importante è che Gostoli ci abbia tutti rassicurati: «Le Marche non saranno mai terra di conquista dell’ultradestra». E se lo dice lui, noi ci crediamo per forza.

Prototipo di moto elettrica Soriano Motor

 

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