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Corruzione in Comune, le intercettazioni:
«Con i fondi cimiteriali
pagati i lavori al Passetto»

ANCONA - Il geometra Simone Bonci, arrestato ieri, avrebbe confessato a una sua collega il bluff degli appalti legato al restyling dei laghetti e ai lavori di sistemazione di alcuni cimiteri cittadini. Per la procura, lavori parzialmente o mai eseguiti. Il legale del dipendente: «E' provato, ma intenzionato a chiarire tutto»

La polizia in Comune

 

di Federica Serfilippi

«Lì c’è quel giochetto dei fondi, è come se avessi agevolato la pratica di qualcun altro. Con i fondi cimiteriali sono stati pagati i lavori al Passetto». E’ la confessione spifferata da Simone Bonci a una sua collega nelle stanze del Palazzo del Popolo. Risale allo scorso autunno, pochi giorni dopo che il geometra del comune di Ancona, arrestato con l’accusa di corruzione aggravata, aveva ricevuto la notifica della proroga indagini. Un provvedimento che l’ha portato a confrontarsi con una collega, pensando ai possibili ambiti su cui stava mettendo occhio la procura. Non sapeva, però, di essere intercettato e filmato dalle spycam installate dalla Squadra mobile. Nella confessione involontaria ci sono i contorni del modus operandi ipotizzato dai pm Dicuonzo e D’Agostino: appalti pilotati, favoritismi, lavori mai eseguiti o portati avanti solo in parte. Quest’ultimo è proprio il caso dei lavori cimiteriali che, per la procura, sarebbero stati affidati direttamente (è possibile per partite sotto i 40mila euro) a parte degli imprenditori (sono quattro, tutti ai domiciliari) favoriti dal geometra in cambio di regalie e lavori edili nel suo appartamento.

Il sindaco Mancinelli ieri in Consiglio

Per esempio, i lavori per la recinzione del cimitero di Candia (4500 euro) sarebbero stati svolti sono in parte, così come la linea elettrica del camposanto di Pietralacroce. L’asfaltatura del cimitero di Candia sarebbe stata invece pagata due volte: prima 4.900 euro, poi 9mila. Le opere, per l’accusa, sarebbero state inoltre eseguite per un valore di gran lunga inferiore agli importi indicati. Al cimitero del Pinocchio, invece, è stato affidato un appalto del valore di circa 33mila euro per il rifacimento dell’asfalto del parcheggio e la manutenzione fognaria: anche qui, per gli inquirenti, i lavori sarebbero stati portati avanti solo in parte.  Dalle intercettazione emerge anche come parte dei lavori del Passetto (il restyling dei laghetti è stato appaltato a un imprenditore indagato con un ribasso del 25%) siano stati eseguiti grazie ai fondi destinati all’impermeabilizzazione del quinto piano del parcheggio Traiano, che non ha mai visto la luce. Scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare notificata a Bonci e agli imprenditori Duca, Tittarelli, Palumbi e Molini: «Come è inequivocabilmente emerso dalle attività tecniche, e fermo restando la necessità di approfondire anche la posizione dei superiori gerarchici (ci sono altri 30 indagati, ndr), è Bonci che è primario ideatore e attore nel conferimento degli appalti per i quali si attiva predisponendo anche il contenuto delle delibere e degli atti di liquidazione, sollecitando poi la formale adozione da parte dei pubblici ufficiali preposti». E ancora: «l’accordo corruttivo è immanente all’affidamento degli appalti del Comune di Ancona e permea ed oriente non solo la scelta dell’impresa affidataria, ma anche l’importo dell’appalto e anche la natura dei lavori, molte volte del tutto simulati». A Bonci, relegato in carcere, sono stati sequestrati circa 35mila euro, cifra per la procura riconducibile agli episodi corruttivi. Il difensore Riccardo Leonardi: «E’ provato, deve anche valutare gli atti. C’è tutta una serie di documenti che deve essere ricostruita. E’ intenzionato a chiarire tutti i punti che lo riguardano, parliamo sopratutto di procedere di modesto lavoro». Quella maggiore è legata al restyling dei laghetti: appalto da 418 mila euro affidato all’impresa Procaccia. Due varianti in corso d’opera avevano poi fatto aumentare il costo complessivo dei lavori.

La polizia negli uffici comunali

 

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