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Altra idea di città all’attacco:
«il ‘modello Ancona’ ha fallito
Basta con questa ‘dinastia’»

TERREMOTO IN COMUNE – Il movimento ribadisce la necessità di istituire una commissione d'indagine in Consiglio comunale, come già chiesto dalle opposizioni: «inchiesta Ghost jobs non può essere derubricata con la retorica della mela marcia»

Il consigliere comunale di Altra idea di città, Francesco Rubini

 

di Martina Marinangeli

«L’inchiesta Ghost jobs non può in nessun modo essere derubricata con la retorica della ‘mela marcia’: le sue dimensioni ed i suoi sviluppi palesano un sistema che, come tale, dovrà essere analizzato ed approfondito, tanto in sede giudiziaria quanto in quella politica. Il ‘modello Ancona’, incentrato sulla figura dominante del sindaco, non ha funzionato: al netto dell’esito processuale, le sole indagini sono sufficienti per confermare una gestione inidonea della macchina amministrativa». Un attacco duro e diretto quello sferrato all’Esecutivo Mancinelli dall’assemblea di Altra Idea di Città, che ha anche ribadito la centralità del principio della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio ed ha chiesto a sindaco e giunta massima trasparenza e chiarezza per quanto riguarda il coinvolgimento di dirigenti ed assessori.
«Rimarchiamo con forza – sottolinea il movimento capitanato dal consigliere comunale Francesco Rubini – la distinzione tra responsabilità penale e politica, non dimenticando come si possa essere allo stesso tempo innocenti in sede giudiziaria, ma responsabili sul piano politico nel campo delle scelte, del controllo e della gestione dell’attività amministrativa». Aic ribadisce la necessità di istituire al più presto una commissione d’inchiesta «in seno al Consiglio comunale, come già chiesto dalle minoranze, per permettere ai rappresentanti della cittadinanza di questa città di indagare a fondo le vicende politiche ed amministrative che stanno alla base delle accuse penali fondanti l’inchiesta Ghost jobs. In particolare, la Commissione dovrà esaminare aspetti rilevanti della gestione amministrativa: la gestione degli appalti, la gestione dei lavori pubblici, i controlli interni, l’organizzazione degli uffici. Aic infine – concludono i rappresentanti del movimento – continuerà a battersi con ancora maggiore determinazione per dare un governo di cambiamento alla città che metta la parola fine alla dinastia dell’attuale compagine amministrativa evitando contemporaneamente alla città di finire nelle mani della peggiore opzione retrograda e para fascista».

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