Una lunga riunione in videoconferenza con i presidenti delle Regioni dal quale il premier Giuseppe Conte ha detto che è emersa la necessità di collaborare e ha annunciato che nel corso del pomeriggio saranno presi i provvedimenti da adottare nelle regioni dove non ci sono focolai, tra queste le Marche. Il premier, intorno alle 14, al temine della riunione ha detto che «Sono emersi tre imperativi: collaborare, collaborare, collaborare. C’è stato un ampio confronto su tutte le criticità, ci stiamo confrontando per la prima volta con questo tipo di emergenza in Italia». Il primo ministro ha aggiunto che «Abbiamo condiviso la necessità di conformare i comportamenti. Nel pomeriggio o in serata avremo l’ordinanza per uniformare i comportamenti in tutte le regioni che non sono focolaio. Pensiamo a provvedimenti su base provinciale e non regionale perché siano interventi più mirati. No a iniziative locali da parte di sindaci». Il premier nel corso di una conferenza stampa ha chiarito che nell’ordinanza: «Avremo tre livelli di condotta: uno già adottato per gli epicentri, un secondo livello che presenta episodi da contagio e poi la restante parte del Paese dove non c’è motivo di adottare misure restrittive ma misure di cautela. Faccio un esempio: non si giustifica la chiusura di attività scolastiche nelle regioni dove non ci sono episodi di contagio, semmai si possono sospendere i viaggi di istruzione. Non hanno ragione di esistere però le sospensioni di attività produttive e scolastiche». Nella mattinata si erano diffuse fake news sulla chiusura delle scuole nelle Marche, notizia smentita. Ieri mattina il governatore Luca Ceriscioli aveva annunciato la decisione di chiudere le scuole nelle Marche, ma Conte aveva stoppato l’iniziativa rimandando ad una decisione unitaria per tutte le regioni dove non ci sono casi si contagio. Sui provvedimenti Conte ha detto che saranno molto articolati, una sorta di vademecum di comportamenti. Sulla prova del tampone «sarà fatta solo in casi circostanziati. In questi giorni si è esagerato con la prova tampone. Una emergenza sanitaria come questa va affrontata con razionalità». Una provincia vicina ad una dove sono stati registrati dei casi potrebbe avere quindi provvedimenti diversi e più incisivi. Per quanto riguarda le Marche finora non ci sono province confinanti con casi di Coronavirus. Anche se il governatore Luca Ceriscioli ha riferito che c’è un caso sospetto a Rimini che è in valutazione allo Spallanzani di Roma.
(redazione CM)
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