di Gianluca Ginella
«Nelle Marche non c’è il ceppo del Coronavirus, tutti i casi positivi sono dovuti a contagi avvenuti con cittadini di fuori regione, e questo è un fatto positivo. Certo dobbiamo stare attenti, tenere chiuse le scuole per ridurre il rischio di contagio ma non c’è un ceppo marchigiano. Oltre ai casi risultati positivi al tampone stiamo dicendo alle persone che sono entrate in contatto con loro di rimanere in isolamento a casa per 14 giorni, dopodiché potranno uscire normalmente» A dirlo a Cronache Maceratesi è Nadia Storti, direttore dell’Asur Marche. Sulla malattia «è una influenza che può degenerare in polmonite, specialmente per le persone più anziane e coloro che hanno meno anticorpi. Si cura con antipiretici e in caso di polmonite con una copertura antibiotica. Questo non avendo al momento un vaccino per contrastare il virus». Nelle Marche tra i contagiati c’è anche uno studente che frequenta del liceo Scientifico Marconi di Pesaro.
«Lo studente sta bene, è a casa, non ha più febbre – spiega il sindaco Matteo Ricci –. Per i compagni di classe è stato adottato un periodo di isolamento a casa. La scuola invece riaprirà solo il prossimo mercoledì secondo quanto abbiamo deciso insieme al presidente della Regione, e al preside del liceo, Riccardo Rossini». Il sindaco di Pesaro, la provincia più colpita per via del Coronavirus, dove si concentrano tutti i sei casi di contagio, invita da giorni alla calma «basta panico».
Il governatore Ceriscioli che ieri ha firmato una nuova ordinanza sul Coronavirus, oggi ha partecipato alla conferenza dell’Area vasta 4 a Fermo. Nel corso della riunione ha detto: «Abbiamo avuto notizia che il Governo riunirà di nuovo le Regioni. Speriamo che, finalmente, siano adottate linee omogenee che permettano di applicare, con serenità, quegli strumenti che chiedono ai cittadini qualche sacrificio, ma che non sono inutili. C’è bisogno di un’indicazione solida che consenta di adottare misure giuste ed adeguate all’evoluzione dell’emergenza Coronavirus».
Ceriscioli ha poi ricordato che il Governo «ha impugnato la nostra ordinanza, ma non quella di altre Regioni, identiche come condizioni, ma addirittura con un’evoluzione dell’epidemia migliore delle Marche, cioè senza casi accertati. Un comportamento non omogeneo e non comprensibile. Abbiamo insistito con la nuova ordinanza, rafforzata dal numero dei casi acclarati. Speriamo ora che ci sia quel salto di qualità, quell’indirizzo omogeneo che serva a non creare allarme e a dare ai cittadini le risposte che chiedono».
Ceriscioli incontra i sindaci: «La chiusura delle scuole? Motivi scientifici, non politici»
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