di Talita Frezzi
In un corso Matteotti pressoché deserto, con serrande abbassate e poche, sporadiche persone che camminano veloci, si staglia la figura nota del Ct della Nazionale Roberto Mancini, jesino doc. Il mister è tornato nella sua città natale e proprio dal centro, cuore della città, lancia un appello ai ragazzi facendosi portavoce – con il suo importante ruolo sportivo – di un messaggio che in poco tempo è già diventato virale, rimbalzato sui social e sulla pagina del Comune di Jesi. «Questo video per dire a tutti quanti di stare a casa e soprattutto ai ragazzi – dice mister Mancini – state a casa e tutelate la vostra salute e la salute dei vostri cari. E’ importantissimo, non ci sono più posti negli ospedali, state a casa, è importante, grazie». Poche parole, ma incisive che arrivano ai giovani e giovanissimi tifosi molto prima di tutte le ordinanze e di tutti i messaggi istituzionali sparati su tv e giornali. Se lo dice il mister jesino, conviene ascoltarlo. «Roberto Mancini è venuto in centro per lanciare un appello ai nostri ragazzi», si legge nel commento sulla pagina Instagram del Comune di Jesi. Un post condiviso e rimbalzato su tutti i canali social, che vede Mancini testimonial diretto di quella che sta nascendo spontaneamente come una campagna nazionale con l’hashtag #stiamoacasa per fermare la diffusione del virus. Un appello che, ancora prima della conferenza del Premier Conte, era stato accolto a Jesi da esercenti, titolari di bar e ristoranti, negozi, palestre e agenzie viaggi. Chi organizza il servizio di spedizione della merce sfruttando il canale dell’e-commerce o la vetrina dei social, chi prepara pasti da asporto su prenotazione. Per tutti, la parola d’ordine è prudenza e solidarietà.
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