di Talita Frezzi
Il Coronavirus fa paura a tutti. Ma c’è anche la voglia di reagire, di guardare con ottimismo a quando questo brutto periodo finirà, speriamo presto, e tutti potremo di nuovo scendere in strada senza mascherine, senza stare distanti dai nostri cari con la rinnovata gioia di stare insieme e abbracciarci con ancora più enfasi. E allora la paura lascia spazio a messaggi di speranza, che si traducono in arcobaleni. Ne spuntano ovunque, da balconi, cancelli, finestre. E non potendoli ammirare durante una passeggiata, a strizzare l’occhio ai curiosi lo si fa dai social, finestra virtuale sul mondo. I piccoli artisti in genere sono i bambini, costretti a stare in casa fin dalle prime ordinanze in cui veniva disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Per tenerli a bada, ma anche spiegando loro che con i colori e un bel disegno le persone, soprattutto quelle anziane e malate, si sentono meglio, i genitori sono riusciti a tradurre in meravigliosi arcobaleni un messaggio di positività e speranza. Ne abbiamo raccolti alcuni, tocco d’artista di famiglie residenti nei vari quartieri di Jesi (Monte Tabor, via Roma e San Francesco), a Castelbellino Stazione, a Monte San Vito (uno striscione persino appeso alla residenza protetta), a Morro d’Alba e uno sul cancello dell’abitazione della famiglia di Talal e Hind Karajah titolari del ristorante “Il Tesoro dei Pirati” a Marzocca di Senigallia. Di arcobaleni coloratissimi ne spuntano ovunque, come i messaggi positivi che insieme al rispetto delle regole, aiuteranno a superare questo momento.
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