facebook rss

Coronavirus, i metalmeccanici
si mobilitano per lo stop delle fabbriche

ANCONA - Anche oggi adesioni massicce in gran parte degli stabilimenti della provincia allo sciopero indetto dalla Fiom per chiedere il fermo temporaneo delle produzioni a tutela della salute dei lavoratori

 

 

«Covid 19, le fabbriche si fermino temporaneamente per arrestare il contagio». E’ l’appello lanciato dalla Segreteria Fiom di Ancona che si mobilita. I metalmeccanici hanno chiesto nei giorni scorsi lo stop di tutte le imprese, in linea con quanto deciso dal governo per tante altre attività economiche,  per mettere in sicurezza e riorganizzare i luoghi di lavoro. «Coerentemente con quanto deciso dalla Fiom Marche, è iniziata la mobilitazione della Fiom di Ancona per chiedere su tutto il territorio il fermo temporaneo delle fabbriche, anche alla luce dei nuovi ammortizzatori sociali previsti. – scrive Fiom Ancona – Siamo nella fase di massima diffusione del contagio e l’unica reale possibilità di arginarlo risiede nel fatto di restare temporaneamente a casa: questo deve valere anche per le lavoratrici ed i lavoratori dei settori che non sono di primaria importanza, aldilà dell’applicazione di qualsiasi protocollo che non scongiura il pericolo. Mentre continua l’immenso lavoro delle Rsu per garantire le migliori condizioni di sicurezza possibili, molte fabbriche della provincia sono scese in lotta per rivendicare il fatto che la salute viene prima del profitto».

Nella giornata di venerdì scorso, 13 marzo hanno scioperato con adesioni massicce la Fincantieri di Ancona arrivata al fermo di due settimane del cantiere, la Faber di Sassoferrato e l’Aristonthermo group di Albacina «Oggi, lunedì 16 marzo, è stata la volta dell’Elica di Mergo e Cerreto d’Esi, Fime di Castelfidardo, la Cebi Italy di Osimo, la Defendi di Camerano, Pieralisi di Montecarotto e di Jesi, Caterpillar, Crn cantieri navali gruppo Ferretti, Luna Quinto di Osimo, la Skg, la Bora, solo per citare le più importanti. – conferma la segreteria di Fiom Ancona – Nella giornata di domani toccherà alla Ghergo di Sassoferrato, della Omas di Numana e della Isa Palumbo, questo in via esemplificativa. In altre aziende, grazie alla mobilitazione proclamata è stato possibile contrattare le migliori condizioni come all’Ariston di Genga che resterà chiusa per 3 giorni per meglio riorganizzare il processo produttivo, alla Cnh di Jesi che chiude per due giorni ed è attualmente in corso una trattativa, così come all’Electrolux di Cerreto d’Esi, chiusa oggi con la nuova Cigo per sanificazione fabbrica e dove si sta valutando uno stravolgimento anche dell’organizzazione aziendale».

In altre aziende di rilevanti dimensioni, dove si stanno facendo importanti trattative, lo sciopero è solo rimandato «e comunque rimane la copertura della Fiom di Ancona che mantiene su tutto il territorio lo stato di agitazione. – chiude la nota sindacale – La Fiom di Ancona lancia un appello a tutte le aziende metalmeccaniche affinché si arrivi al fermo temporaneo della produzione, almeno per il periodo di diffusione massima del virus Covid 19, in quanto abbiamo il timore che anche le misure più stringenti adottate non siano sufficienti a garantire la salute delle persone che lavorano, a fronte di una malattia sconosciuta all’umanità».



Articoli correlati

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X