La Cnh di Jesi, dopo un confronto con i sindacati, ha deciso di fermare la produzione, utilizzando per tutta la settimana la cassa integrazione guadagni. «Tale decisione – dicono i sindacati – è stata maturata al termine di un’ampia consultazione tra le parti per analizzare accuratamente ogni fase di lavoro con la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, dei rsa e dei responsabili del servizio di prevenzione e protezione aziendali, come previsto dal protocollo firmato tra Governo, Cgil Cisl Uil e parti datoriali e nel rispetto dei decreti già emanati nei giorni scorsi, verificando anche che tutte le postazioni di lavoro siano state messe in sicurezza utilizzando i criteri previsti, con scelte drastiche ma con l’unico obbiettivo di garantire la sicurezza di tutti i lavoratori». Visto la gravità dell’emergenza, si è preferito in questo momento fermare le produzioni su indicazione sindacale e ripartire da lunedì 23 marzo verificando che siano disponibili tutti i dispositivi di prevenzione richiesti ed indicati dai vari decreti. «Consapevoli della situazione, constatiamo la presa di coscienza della CNH che, pur avendo commesse in ordine, ha preferito su nostra ferma richiesta fermare la produzione garantendo maggior sicurezza a tutte le maestranze» riportano i sindacati. Lo stabilimento jesino, specializzato nella produzione di macchine agricole, conta più di 800 dipendenti.