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Nonne sventano truffa
del falso maresciallo, due denunce

LORETO - Una 81enne e una 87enne non hanno creduto alla storia del carabinieri e dell'incidente da risarcire, smascherando così due giovani, a Villa Musone

Foto d’archivio

Due super-nonne di Loreto sventano la truffa del falso carabiniere e fanno denunciare i fratelli napoletani che l’avevano ordita. E’ successo ieri mattina nella città mariana. Nella tarda mattinata i militari del Nucleo Operativo di Compagnia, a seguito delle tempestive segnalazioni effettuate da alcuni cittadini ed in particolare dalle due anziane di 81 e 87 anni, intervenivano nella frazione Villa Musone, riuscendo a individuare e bloccare due giovani sconosciuti denunciati per tentata truffa e sostituzione di persona continuata in concorso. I due partenopei di 36 e 31 anni e con un cognome diffuso nel meridione, erano già noti alle forze dell’ordine. I due sono stati rintracciati e fermati alle 13 circa, a bordo di una Smart, noleggiata presso una società napoletana.

Avevano raggiunto in mattinata la città mariana e in concorso con un complice in via d’identificazione, erano subito riusciti a individuare e contattare telefonicamente le vittime qualificandosi come appartenenti all’Arma dei carabinieri ed avvocati, richiedevano a ciascuna di esse la somma di 4mila euro, quale risarcimento dei danni causati dai loro figli, in occasione di incidenti stradali in cui erano rimasti coinvolti, in realtà mai avvenuti. Inizialmente il falso maresciallo di Ancona telefonava e comunicava il sinistro stradale patito dal congiunto della vittima e nel corso della telefonata interveniva il falso avvocato per concordare la cifra del risarcimento per evitare azioni legali, con la disponibilità di un falso assistente dell’avvocato a ritirare la somma contante del denaro pattuito presso l’abitazione delle vittime. Un modus operandi ormai noto, nel convincere la vittima della truffa della veridicità dell’avvenuto incidente stradale e trattenerla costantemente al telefono impedendole di parlare con parenti, vicini o altre persone, cercando di condizionarla a cedere il denaro pattuito da consegnare immediatamente ad un complice già appostato sotto casa.

Una truffa che ha già fatto parecchie vittime nelle Marche e di cui lo scorso mese di febbraio con una operazione congiunta tra i carabinieri osimani e i poliziotti della Questura di Ancona, aveva sgominato una banda di 10 napoletani (leggi l’articolo). I due fratelli truffatori, ben vestiti, con capelli corti e barba colta, stile militare, scoperti e acciuffati dai veri carabinieri, tentavano di giustificare la loro presenza in loco riferendo di essere in pellegrinaggio poiché devoti alla Madonna di Loreto. Uno stratagemma non convincente e che comportava per i due napoletani l’accompagnamento negli uffici della Compagnia di Osimo, dove venivano sottoposti al fotosegnalamento e rilievi dattiloscopici, mentre i carabinieri di Loreto raccoglievano a verbale le denunce delle due donne anziane per il tentativo di truffa subito. Al termine delle formalità di rito, i due fratelli sono stati denunciati a piede libero ed invitati a non fare più ritorno nella città di Loreto. A loro carico è stata anche la proposta per la misura di prevenzione del Foglio di Via Obbligatorio per anni 3 dalla provincia di Ancona, inoltrata dai carabinieri alla Questura di Ancona. Sono in corso le indagini per accertare altre eventuali truffe o tentativi andati a vuoto commessi in zona e nei vicini comuni di Recanati e Castelfidardo.

Ancora una volta i carabinieri invitano i cittadini a diffidare da tali metodi e raggiri truffaldini, ricordando che i carabinieri non chiedono denaro e né mediano con avvocati riguardo risarcimenti in denaro. Ad ogni modo, è bene ricordare, che, nel dubbio, è opportuno intrattenere con il telefono di casa l’interlocutore, mentre con il proprio cellulare chiamare o far chiamare i numeri di emergenza 112 e 113, o come hanno fatto le donne anziane telefonare alla locale Stazione o alla Compagnia di Osimo, competenti per territorio.

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