di Talita Frezzi
Ha acquistato 5mila mascherine dalla Cina e le ha donate ai suoi familiari, amici, collaboratori ma anche ai sanitari e agli operatori della Croce Verde di Jesi e alla Croce Gialla di Morro d’Alba. Ha pensato pure a chi lavora quotidianamente sulla strada, come gli agenti della questura. L’atto di generosità arriva da un professionista pugliese ma residente a Jesi, l’art designer Matteo Nuzzi che si occupa di design e progettazione nel mondo delle due ruote. «Avendo una sede operativa in Cina da ormai 30 anni ero già al corrente della gravità della situazione.
La mia preoccupazione mi ha portato a ordinare una quantità di mascherine da donare a familiari, amici e collaboratori – racconta Nuzzi a Cronache Ancona – poi scorrendo Facebook, mi sono imbattuto in un messaggio particolare che mi ha aperto gli occhi su un’altra emergenza nell’emergenza: un sos per la carenza di mascherine per i sanitari e gli operatori della Croce Verde di Jesi e Croce gialla di Morro d’Alba, militi che in questi giorni sono in prima linea proprio per il trasporto di malati affetti da Covid-19. Ho raccolto questo input e ho sentito il dovere morale di fare qualcosa per la comunità. Così la settimana scorsa ho ordinato 5mila mascherine in Cina». Il carico ha incontrato non poche difficoltà alla dogana. E’ stato bloccato e ha subìto ritardi, ma finalmente giovedì pomeriggio è arrivato nella disponibilità del suo acquirente che ieri è andato personalmente a fare le consegne nella sede della Croce verde in via Cappannini (250 mascherine), al magazzino dell’ospedale di Jesi di via Gallodoro (500) e ai militi della Croce gialla di Morro d’Alba (altre 200). Ne ha portate anche alla Polizia di Stato e alla Polstrada, avendo i ringraziamenti proprio del dirigente del Commissariato dottor Mario Sica.
«Sono un professionista, ma mi sono sentito in dovere di fare qualcosa per gli altri in questo momento così grave» conclude Nuzzi, che nel tragitto non si è tirato indietro nel donare mascherine agli anziani che vedeva per strada o davanti alle farmacie e ne erano sprovvisti. «Se altri come me volessero essere d’aiuto, metto a disposizione il mio ufficio di Jesi e il supporto logistico in Cina per contribuire a un altro ordine di mascherine necessarie anche in vista del picco del virus. Credo ci sia bisogno di buon senso e generosità adesso più che mai. Fare del bene gratifica il proprio animo», conclude. Del carico di 5mila mascherine metà sono rimaste sul territorio dello Jesino mentre l’altra metà è stata destinata a parenti e collaboratori nel resto d’Italia, dove Nuzzi ha chiesto di farle avere alle associazioni che operano nella sanità del luogo: 1500 sono andate in Piemonte, 500 a Pesaro, altre 500 in Puglia e 500 nelle province di Cesena e Rimini.
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