«Con grande senso di responsabilità e con estrema rapidità abbiamo risposto alla richiesta ufficiale (pervenuta in mattinata presso i nostri uffici), da parte della Regione di trasformare la Fiera in un ospedale temporaneo per la cura dei pazienti gravi affetti da coronavirus». Così il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica in merito alla richiesta della Regione sull’utilizzo della Fiera per un struttura da circa 90 posti di terapia intensiva.
«L’abbiamo fatto con una giunta riunita in mezz’ora per poter deliberare in fretta e dare il via libera all’immediato utilizzo dei nostri spazi fieristici – continua il primo cittadino – Ancora una volta, Civitanova mostra collaborazione per i bene di tutti i cittadini marchigiani in difficoltà. Non potevamo far finta di nulla e girarci dall’altra parte in questo momento. Se i nostri spazi fieristici sono risultati idonei – dopo gli studi di fattibilità realizzati da parte dello staff del Commissario straordinario per l’emergenza Covid 19 della nostra Regione, Guido Bertolaso – per l’allestimento della struttura, noi ci siamo. Civitanova c’è. Questo, a mio avviso, è il tempo della collaborazione e del senso alto delle istituzioni che insieme, al di là degli schieramenti politici, devono agire per un unico obiettivo, la salute dei nostri corregionali». In termini tecnici quello deliberato dalla giunta è un comodato in uso gratuito in favore della Regione, che ora spera il sindaco faccia preso ad allestire la struttura. «Ora ci auguriamo che non ci siano intralci e che la Regione possa procedere rapidamente alla realizzazione del polo ospedaliero – aggiunge Ciarapica – Polo, che ci tengo a sottolineare, non sarà indispensabile solo per l’emergenza di oggi, ma servirà anche nell’immediato futuro – quando l’emergenza speriamo andrà a diminuire – per raccogliere i malati Covid 19 e permettere alle altre strutture ospedaliere di riprendere velocemente il lavoro ordinario, che ricordo in questo momento è stato sospeso e posticipato. Ma sappiamo bene che ci sono malattie e gravi patologie che non possono aspettare di essere curate e che non possono attendere il diminuire della pandemia. Questa tragica emergenza deve insegnare a tutti che non ci possono essere divisioni politiche, né campanilismi di sorta. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte per salvare vite umane. Ora il compito dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale è di poter portare avanti il progetto in tutta celerità. Certi – ha concluso il sindaco – di avere fatto il nostro dovere fino in fondo ci auguriamo di aver contribuito fattivamente al superamento del grave momento sanitario».
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