I giorni del Coronavirus sono tempi difficili da vivere anche per i genitori separati che hanno dovuto attendere l’interpretazione autentica del decreto ‘Io resto a casa’ per essere autorizzati a spostamenti e per riabbracciare i propri figli. Daniele Guerra, operaio 37enne di Fabriano, ha potuto farlo ieri in tutta serenità dopo che lo scorso 28 marzo ha rischiato una multa di 500 euro per aver varcato i confini di Cerreto d’Esi dove i suoi bambini vivono con l’ex moglie. «Dopo tante domande rivolte al mio legale e alle istituzioni sono finalmente riuscito ad avere una spiegazione chiara del decreto, e sono andato tranquillamente a trovare i miei figli. – racconta a Cronache Ancona- Sono separato legalmente in maniera consensuale, da qualche mese, io abito a Fabriano mentre i miei figli con la mia ex moglie a Cerreto. Ero andato a trovarli e nel ritornare a casa una pattuglia delle forze dell’ordine mi ha fermato nei pressi del cimitero di Cerreto. Ho spiegato il motivo del mio spostamento in un altro Comune ma non l’hanno ritenuta una motivazione valida e comprovata. Quando mi hanno detto che sarei incorso in una sanzione di 500 euro, ho chiesto di compilare l’autocertificazione, mi hanno risposto che non mi sarebbe servito a nulla, e dopo avermi lasciato andare via per “questa volta” mi hanno ammonito dicendomi che se fosse ricapitato mi avrebbero multato».
Da lì sono iniziate le telefonate per cercare di capire se le disposizioni governative anti-Covid 19 escludessero davvero i diritti di visita ai bambini.«Avevo già avvisato gli agenti che mi sarei informato, perché nessuno può impedirmi di vedere i miei figli, e una volta a casa – prosegue Daniele – ho chiesto al sindaco di Fabriano attraverso un post pubblico su Facebook di avere chiarimenti e soprattutto di informarne gli organi preposti ai controlli. Sono stato contattato in seguito da un mio amico avvocato e lui mi ha spiegato per filo e per segno il decreto e come comportarsi in caso di separazione. Anche il sindaco alla fine mi ha confermato che si possono andare a trovare i figli minori». Nel frattempo un giudice del tribunale di Milano ha stabilito con decreto che i diritti genitoriali prevalgono sulle direttive del governo per il contenimento dei contagi e sulle eventuali ordinanze di chiusure in ambito regionale. Poi anche il Governo ha confermato che quelle visite sono un diritto-dovere, consentendo gli spostamenti ai genitori separati.
«Forse è mancata una corretta e puntuale informazione in questo lockdown, che avrebbe aiutato invece la popolazione ad auto-disciplinarsi meglio. – osserva il papà di Fabriano – In questo clima di terrore mediatico non abbiamo bisogno di sceriffi, ma di capire appieno come ci si deve comportare in questa sorta di semilibertà. Ad ogni controllo non ho più voglia di sentirmi ansioso come un criminale scappato dagli arresti domiciliari». Daniele ieri ha riabbracciato i suoi bambini ma senza affrontare passeggiate all’aperto. «Non sono così sprovveduto, – sorride – so che il nuovo decreto lo prevede, ma ci tengo alla salute dei miei figli: siamo stati in balcone e abbiamo parlato di come andava la scuola, abbiamo sistemato la stampante e mi hanno fatto vedere cosa fanno per passare le giornate. Spero nella ricerca scientifica, mi auguro che al più presto si possa combattere questo virus, e che con le giuste precauzioni si possa tornare alla normalità, riprendendo a lavorare. E essenziale per il sostentamento economico e per la salute fisica e mentale di tutti».
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