Parcheggiare nel centro storico di Osimo è un’impresa complicata in questi giorni perché dopo la proroga dell’ordinanza che rende liberi e gratuiti gli stalli a strisce blu e a disco orario, tutti i posteggi sono per lo più occupati.
Anche per questo motivo il direttore della casa di riposo Padre Bambozzi di via Matteotti ha chiesto al Comando della Polizia locale di aver riservare 8 parcheggi in prossimità della residenza protetta per anziani per agevolare la sosta del personale sanitario chiamato a svolgere i turni straordinari in questi giorni di emergenza Coronavirus. In questi giorni anche la sosta al maxi parcheggio è poco agevole a causa della riduzione degli orari dell’impianto di risalita. Come aveva già deciso di fare a marzo per i medici dell’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco, dallo scorso 1 aprile, pertanto, il comandante della Pm, Graziano Galassi ha concesso e destinato 8 stalli a monte di via Matteotti esclusivamente al personale in servizio presso la casa di riposo. I veicoli autorizzati dovranno esporre il permesso straordinario predisposto dalla polizia locale.
«Nella nostra residenza per anziani si lavora, tanto, senza lamentarsi, a testa bassa. – fa sapere sui social media la presidente Laura Cionco – Tutti i dipendenti sanno che qui è richiesta un’accortezza maggiore, un rigore più aspro nelle condotte esterne. Si sa che se il virus entra in un luogo di lavoro così fragile e particolare può davvero prendere il sopravvento. Chi lavora tra gli ospiti funge da ponte tra loro e le loro famiglie, ritagliando tempo ai consueti piani di lavoro che vengono affrontati senza aiuto alcuno: da inizio marzo sono stati tenuti al di fuori della Struttura volontari, servizio civile, ragazzi delle borse lavoro del Comune, collaboratori esterni. Il tutto sotto l’occhio vigile della coordinatrice. Ora nei reparti sta solo chi deve prestare servizio diretto agli ospiti e alla struttura e possibilmente coprire le carenze di chi è tenuto forzatamente o precauzionalmente a casa».
A tutela degli anziani ospiti e nel rispetto delle disposizioni per contrastare l’epidemia da Covid 19, le visite esterne ai familiari sono precluse da settimane, ma sono ammesse telefonate e videochiamate per far sentire meno soli i nonnini. «Ognuno fa la propria parte: gli operatori e gli infermieri, le responsabili – spiega la presidente – l’animazione, la cucina, al lavanderia, gli addetti pulizia e la manutenzione e i giovani collaboratori che corrono per le medicine. Il loro servizio, premuroso e competente non è cambiato, ma l’atteggiamento sì: concentrato, più silenzioso, attendo e scrupoloso nei gesti di contenzione del contagio. In sirezione si cerca di garantire l’approvvigionamento dei presidi, la copertura dei turni, i riposi, l’ascolto e la presenza assidua. Di tutto ciò va dato atto, senza proclami, ma ringraziando tutti per il lavoro seriamente e serenamente svolto ogni giorno alla Fondazione Bambozzi».
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