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L’appello di Anap-Confartigianato:
«Fermiamo la strage da Covid
nelle case di riposo»

IL PRESIDENTE Claudio Maria Latini: «Occorre garantire l’arrivo dei dispositivi di sicurezza e la prova del tampone (o il prelievo capillare) per tutti, ospiti e personale di queste strutture che di fatto operano già come reparti ospedalieri per Covid-19»

 

Allarme Covid nelle case di riposo, l’urlo dell’Anap. Confartiginato: «Servono dispositivi di sicurezza e tamponi». «La vita di ciascuno – afferma  Guido Celaschi, presidente Anap (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato) è preziosa e va tutelata, in ogni fase; l’anziano ha diritto alla serenità e alla cura anche nei suoi ultimi anni. Anzi è proprio qui che misuriamo l’effettivo livello non solo della nostra efficienza sanitaria ma anche della nostra cultura e della nostra civiltà. Occorre fare qualcosa al più presto per mettere in sicurezza le residenze per gli anziani: sappiamo che la lotta a questo virus è solo all’inizio e l’attenzione e il supporto delle autorità deve riguardare tutti i cittadini». «Nelle Marche – spiega il presidente di Anap Confartigianato Imprese Ancona Pesaro-Urbino Claudio Maria Latini – ci sono centinaia di strutture con migliaia di ospiti, a cui si aggiunge il personale – medici, infermieri e OSS – che li accudisce quotidianamente . Situazioni generalmente di buon livello, curate e controllate, ma che tuttavia, in molti casi, incolpevolmente, hanno rappresentato piccoli o grandi focolai di contagio. Adesso – continua Latini – è il momento di agire per mettere in sicurezza le strutture e le persone che sono all’interno: occorre garantire l’arrivo dei dispositivi di sicurezza e la prova del tampone (o il prelievo capillare) per tutti, ospiti e personale di queste strutture che di fatto operano già come reparti ospedalieri per Covid-19».



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