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Lettera degli studenti ai rettori:
«Stop agli affitti per i fuori sede»

COVID 19 -Il Coordinamento regionale Marche per il blocco di affitto e bollette, insieme a 'Noi Restiamo' e al sindacato degli inquilini Asia Usb, ha chiesto sostegno ai vertici delle università e delle accademie della regione in questa situazione emergenziale e di crisi economica

La facoltà di Economia di Ancona (foto d’archivio)

 

 

Studentesse, studenti universitari, tirocinanti e ricercatori fuori sede hanno inviato una lettera ai rettori delle università e delle accademie delle Marche perché sostengano la campagna nazionale per la sospensione degli affitti e delle utenze per studenti fuori sede e lavoratori precari. «A seguito della nostra richiesta di interventi concreti da parte del Governo e della Regione, ci rivolgiamo a lei, – scrivono gli studenti del Coordinamento regionale Marche per il blocco di affitto e bollette; Noi Restiamo; Asia Usb – portando alla sua attenzione le criticità della situazione presente, che compromette la garanzia dell’effettività del diritto allo studio. La nostra generazione presenta da tempo molteplici problematiche che, con l’arrivo di questa emergenza sanitaria, non hanno fatto altro che accentuarsi in modo considerevole fino a diventare insostenibili. In particolar modo dalla crisi del 2008 a oggi, i giovani di questo paese hanno subito le conseguenze delle politiche di austerità che hanno scaricato i costi della crisi sulle fasce più deboli della popolazione e hanno piegato il settore pubblico a favore degli interessi di quello privato. I tagli ai fondi pubblici per l’istruzione hanno portato alla modifica delle fasce di reddito relative all’attribuzione delle borse, costringendo molti di noi a diventare studenti-lavoratori per pagarsi gli studi. L’aumento della disoccupazione giovanile e la precarizzazione del mondo del lavoro ci hanno obbligati ad accettare lavori precari spesso in nero, senza tutele né sicurezze che ci impediscono di poter costruire una prospettiva di vita e un futuro dignitoso».

Il prezzo degli affitti aumenta costantemente, ricordano gli studenti«con la complicità di una politica di edilizia pubblica insufficiente se non in molti casi inesistente. A tali problematiche preesistenti, va ad aggiungersi questa situazione emergenziale, che colpisce pesantemente la nostra già vacillante condizione e va a gravare sulle vite di tutti coloro la cui stabilità economica è già in bilico da decenni. In particolare, va a ledere pesantemente il diritto allo studio, dato che molti di noi hanno perso le proprie fonti di reddito e, di conseguenza, il lusso di poter continuare a pagare l’affitto, e quindi a vivere e studiare nelle città universitarie». Con la lettera chiedono pertanto che l’amministrazione universitaria «rompa il silenzio riguardo questa situazione e che si esprima in modo diretto e pubblico a supporto di questa nostra battaglia, chiedendo a sua volta e facendo pressioni al presidente della Regione Luca Ceriscioli, alle istituzioni regionali e al Governo affinché venga erogato l’ampliamento straordinario dei fondi e che siano bloccati gli affitti e le utenze. A questo fine, insieme alle strutture organizzate giovanili di Noi Restiamo e al sindacato degli inquilini Asia Usb, abbiamo creato una campagna comune, coordinata a livello regionale e nazionale, che ha già visto partecipare molti giovani in tutta Italia decisi a far sentire la propria voce, per ottenere la visibilità che ci è stata negata. Notando il silenzio del governo rispetto alla questione affitti, non vorremmo che anche questa volta si scelga di far pesare le conseguenze della crisi sulle persone che vivono in condizioni più fragili».



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