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Sconfitto a 56 anni dal Coronavirus:
addio a Marco Delpriori

JESI - Era maestro del Coro di San Massimiliano Kolbe e autista per le autolinee Sacsa. Si è spento ieri sera al Carlo Urbani, dopo aver lottato un mese contro il virus

Il maestro Marco Delpriori

 

di Talita Frezzi

Ha lottato come un leone contro il Covid-19, con grande coraggio e dignità, sostenuto dalla sua bella famiglia. Ma tanto amore non è bastato per evitare la scomparsa di Marco Delpriori, 56 anni, originario di Maiolati Spontini ma da molti anni residente a Jesi dove era direttore e responsabile del Coro della parrocchia San Massimiliano Kolbe. Una vita in bilico su un doppio spartito quella di Marco: lavorava come autista di autobus per le autolinee Sacsa coprendo solitamente la tratta Jesi-Ancona, ma con un diploma al conservatorio in contrabbasso, dedicava il resto del tempo alla musica e al coro. L’amore per le note gli era stato trasmesso dalla sua famiglia di origine, tanto che anche i due fratelli sono musicisti e insegnanti di musica a scuola. E lui a sua volta l’aveva trasmessa alle due giovani figlie.
Era malato da circa un mese, con sintomi sempre più evidenti di quel maledetto Covid-19 di cui si è avuta certezza solo al momento del ricovero all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, dove purtroppo ieri nel tardo pomeriggio ha smesso di lottare. La resa contro un nemico spietato che ha strappato Marco all’amore della madre, della moglie Lucia (insegnante di sostegno al Cuppari di Jesi), delle due figlie Cecilia organista e Claudia, violinista, cui ha trasmesso l’amore per la musica, dei fratelli Cristiano e Luca.
La notizia della tragedia che ha messo in ginocchio questa bella famiglia si è sparsa in Vallesina con un’eco molto forte, tanto Marco Delpriori era conosciuto e apprezzato. Alcuni sapevano che era malato, ma speravano con tutto il cuore che riuscisse a sconfiggere il virus. Cordoglio tra gli amici e cantanti del coro di San Massimiliano Kolbe, muti di fronte a un dolore troppo grande, alla Scuola musicale G.B.Pergolesi di Jesi dove ha collaborato suonando nell’Orchestra, all’Orchestra Magnificat diretta da padre Armando Pierucci che lo aveva portato a esibirsi a Gerusalemme, in Bosnia e Croazia. E profonda tristezza anche a Maiolati Spontini. «Marco, figlio della nostra terra, non ce l’ha fatta, ha combattuto come un leone contro la violenza del virus. Un grande abbraccio alla mamma, a Lucia e alle figlie, a Luca e a Chicco», lo ha salutato con commozione il vice sindaco Mario Pastori. Tanti i messaggi di cordoglio anche sui social dove viene ricordato come una persona gentile, disponibile e di grande generosità. La sepoltura, come da disposizioni sanitarie nazionali per il contenimento del Covid-19, avverrà in forma privata.

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