Cinque le persone morte nelle ultime 24 ore nelle Marche secondo i dati del Gores che si basano sulle diagnosi confermare di positività al Coronavirus. Una vittima era del Maceratese e altre tre persone della provincia di Pesaro e una in quella di Ancona. Si tratta di una 86enne di Falconara, con patologie pregresse, che è morta all’ospedale di Torrette. Avevano tutti tra i 65 e gli 86 anni. In regione i morti sono saliti a 911 (553 uomini e 358 donne) mentre in provincia sono 195 dall’inizio dell’emergenza sanitaria. L’età media dei decessi è di 80,4 anni, nel 94,9% dei casi erano persone che avevano già delle patologie.
Le Marche oggi sono tra le nove regioni italiane con meno di 10 decessi giornalieri a conferma che le misure di contenimento sociale hanno portato a una drastica riduzione dei ricoveri. A livello nazionale nell’ultima settimana è stato dimezzato il numero decessi e raddoppiato quello dei guariti (solo il 20% di chi è positivo oggi in Italia è ricoverato in ospedale). La diffusione del virus è rallentata e la pressione sul sistema sanitario è da giorni meno forte. Stamattina nel corso della conferenza stampa dell’Istituto superiore di sanità a Roma è stato sottolineato che tutti sono ormai consapevoli di quello che dobbiamo affrontare, con senso civico tra rispetto delle misure di distanziamento sociale e la necessità di indossare la mascherina, dopo l’allentamento delle misure del lockdown che scatterà lunedì prossimo. Dal 4 maggio la vera sfida di ogni singola regione sarà la capacità di intercettare subito e controllare i nuovi inevitabili focolai di contagi, per contenere la diffusione del virus e mantenere l’indice R0 (l’indicatore della potenzialità del contagio di ogni persona infetta) non superiore a 1. Altro dettaglio importante sarà potenziare i servizi di sanità territoriale e tenere pronti, in caso di necessità, i posti letto di terapia intensiva per i futuri malati in gravi condizioni. Ormai tutte le regioni hanno individuato un covid hospital o ospedali dedicati, e si stanno anche attrezzando per attivare strutture intermedie tra ospedale e famiglia (spesso in alberghi) utili per l’isolamento di pazienti infetti ma che non richiedono un ricovero.
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