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La Russa tira la volata di Ciccioli:
«Grande occasione
per rilanciare questa terra»

MARCHE 2020 – Tappe ad Ancona e Osimo per il senatore Fdi, che rimarca la coerenza del partito: «non abbiamo, neanche per un solo giorno, deviato dalla strada che dice mai con il Pd e mai con il Movimento 5 stelle. Crediamo che un buon governo si basi sulla compatibilità degli alleati, ed ai nostri lo ricordiamo ogni giorno»

La Russa e Ciccioli

 

di Martina Marinangeli (foto di Giusy Marinelli)

Tour dorico del senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa, che questa mattina è stato ad Ancona per lanciare la volata elettorale al candidato consigliere Carlo Ciccioli e nel pomeriggio sarà ad Osimo ad inaugurare la sede elettorale. «Questa è la grande occasione per rilanciare una terra che non è seconda a nessuno – ha esordito il braccio destro di Giorgia Meloni, aggiungendo che – nelle Marche, la classe dirigente dovrebbe essere ad immagine e somiglianza del candidato governatore Francesco Acquaroli e di Ciccioli, ovvero di chi fa politica per passione e non per professione. C’è bisogno di cambiare completamente l’immagine di questa regione che si è adagiata». Sul delicato rapporto con gli alleati della Lega, la parola d’ordine è «unità», ma non lesina una stoccata: «certo, possiamo mandare questo messaggio con forza perché abbiamo dalla nostra la coerenza: non abbiamo, neanche per un solo giorno, deviato dalla strada che dice mai con il Pd e mai con il Movimento 5 stelle. Crediamo che un buon governo si basi sulla compatibilità degli alleati, ed ai nostri lo ricordiamo ogni giorno». Ma in ogni caso, «a Salvini ho scritto che sono a sua disposizione anche come avvocato» nel processo Open Arms. Allargando il perimetro alle questioni nazionali, il senatore osserva che «ci vorrà un risultato schiacciante alle Regionali per convincere la maggioranza di governo a ridare voce ai cittadini, tanto è abbarbicata alle poltrone» e sulle risorse europee puntualizza che «vogliamo non siano un bluff, che con una mano ti dà e con due ti togli. Altrimenti, non rifiutiamo ciò che serve ai cittadini per un preconcetto». Tornando dentro i confini regionali, racconta poi di una leggenda secondo la quale «Dio, dopo aver creato il mondo, lo stava sorvolando con l’arcangelo Gabriele. Quando erano sopra le Marche, il padre eterno incespicò e dalla cornucopia caddero più bellezze. Gabriele protestò, dicendo che erano troppe rispetto agli altri territori, ma Dio disse che, per pareggiare, le avrebbe chiamate Le Marche, al plurale, proprio a sottolineare la quantità di bellezze che custodiscono». Amenità a parte, il candidato conigliere Ciccioli riconduce il discorso alle questioni pratiche: «hanno detto che Acquaroli è un candidato debole, ma le persone lo vedono come la faccia pulita della politica. Invece Mangialardi è il candidato migliore per noi, contro il quale sta per iniziare il processo sull’alluvione a Senigallia. Avevano un ex rettore, il sindaco di Ancona: invece il Pd ha detto no. Meglio per noi, Acquaroli corre praticamente senza concorrenti. Il nostro progetto è tornare alla normalità: sul sisma, sulle infrastrutture da troppo tempo al palo e per portare a casa le quali ci vogliono marchigiani che rovesciano i tavoli, per una sanità accessibile, per il sostegno alle pmi, su turismo e cultura». E cita addirittura l’indimenticato segretario del Pci Enrico Berlinguer quando disse «che era finita la spinta propulsiva del comunismo. Io oggi dico che è finita la spinta propulsiva dei governi di sinistra nelle Marche».

La Russa e Ciccioli

Angelo Eliantonio, consigliere comunale FdI

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