di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
La carica dei mille, tendente al 1200 secondo i dati della questura, oggi pomeriggio in piazza Mazzini per la presidente nazionale di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Sostanzialmente i numeri registrati per il comizio di Salvini del 6 agosto (leggi l’articolo), con i social che già hanno messo a confronto le due piazze e la posizione del palco, pronti a discutere sui numeri. Giorgia Meloni ha affrontato i problemi legati allo sviluppo della Regione ed elogiato il candidato Francesco Acquaroli, ma ha glissato sulle tematiche più specificatamente legate a Macerata e al candidato sindaco (quota Lega) Sandro Parcaroli. «Sogno per l’Italia un futuro nel segno del lavoro e della ricchezza – ha detto la Meloni tra gli applausi – non nel segno dell’assistenzialismo da reddito di cittadinanza. Quella del 20 e del 21 settembre prossimi sarà una grande occasione per Macerata e per le Marche. Anche per l’Italia, perché non potranno ancora far finta di nulla, la democrazia tornerà. Tornerà un governo libero, forte e coraggioso».
Nessuno aveva dubbi, Giorgia Meloni ha caricato a lungo la folla sui temi cari al fronte del centrodestra: dall’immigrazione alla sicurezza passando per il lavoro. «La sinistra dice che loro sono quelli che si curano dei bisogni della gente, poi li abbiamo visti all’opera, si curano in realtà delle grandi banche e degli interessi dei Paesi stranieri. Non ho nulla contro i tedeschi e i francesi che hanno perfino un dicastero della guerra economica, dico solo che noi italiani dobbiamo sostenere le nostre imprese, il lavoro, non far chiudere le aziende preferendo dare il reddito di cittadinanza. Uno scandalo assoluto in un Paese che dà 280 euro di pensione agli invalidi totali e poi ne eroga 700 per far stare a casa le persone».
Ancora Giorgia Meloni: «La politica è fatta di idee, non di caccia ai voti. Noi siamo qui oggi in tanti per parlare di politica, di orgoglio di libertà e di giustizia. Lo facciamo nel rispetto del protocollo e quindi con le mascherine, ma non con i bavagli. Fratelli d’Italia ha scelto di guidare questa regione, le Marche possono e debbono avere molto di più, saremo all’altezza dell’operosità della gente. Qui invece la sinistra ha deciso di smettere di governare e si è dedicata all’esclusivo esercizio del potere, ecco, siccome la democrazia funziona, ora si cambia. Hai voglia, care Marche ad avere Loreto, Recanati, Urbino, il Conero e tante bellezze. Per competere ad armi pari nel mondo bisogna sapere come si costruisce e come si vende un brand. I trasporti invece sono all’anno zero, l’aeroporto è quasi fermo, l’alta velocità non esiste, il mezzo più veloce per andare a Roma è il pullman. Non basta avere il Conero che è sicuramente meglio di Formentera, ma bisogna anche farlo sapere. Non basta avere le bellezze, bisogna organizzarsi, fare sinergia anche con le altre regioni dell’Adriatico sul turismo. Dobbiamo puntare alla qualità, abbinata alle bellezze e ai prodotti. Su questo i cinesi non possono far nulla, loro tutto questo non lo hanno, non possono copiare. La sfida è anche quella sulle infrastrutture e sulla sanità. Non è possibile fare 40 chilometri per arrivare ad un Pronto soccorso, deve essere la sanità ad andare verso i cittadini e non il contrario. Invece si è assistito a una programmazione finalizzata agli ospedali unici svuotando i territori».
Frecciate della Meloni anche sui fondi post Covid: «Hanno speso cento miliardi, dilapidato fondi importanti con cose che non c’entravano nulla. Dai biglietti di business class per Dubai ai 140 milioni per i monopattini che nemmeno produciamo. Questa è la cultura della sinistra: lo vivono in centro, lavorano in centro e pensano che il monopattino risolva il problema di tutti. In realtà solo il loro. Allo stesso modo hanno speso 30 milioni per velocizzare le pratiche degli immigrati irregolari, le loro sì, le pratiche della cassa integrazione invece possono aspettare».
Attacco frontale al ministro degli Interni Lamorgese: «L’ho sentita dire che “si devono bloccare le partenze”. Geniale, sono cinque anni che lo chiediamo. Perché non si è fatto? Invece hanno firmato la più grande sanatoria di immigrati irregolari mascherandola come operazione per l’agricoltura che in realtà non c’entra niente». Meloni attacca anche sul fronte del Covid 19: «Oggi dichiarano lo stato di emergenza, giusto per bloccare la nostra economia mentre tutti gli altri non lo hanno fatto. A febbraio però quando noi chiedevamo di bloccare i voli dalla Cina, il segretario del Pd Zingaretti ci accusava di essere razzisti e Di Maio mandava attrezzature sanitarie in Cina. Oggi dichiarano lo stato di emergenza e in Parlamento la sinistra pensa solo a come ricambiare ancora la legge elettorale che si era fatta da sola per vincere. L’unica emergenza vera è quella della sinistra».
Apertura dell’incontro elettorale affidata al candidato sindaco Sandro Parcaroli che ha ostentato e ribadito la sua sicurezza: «Ogni giorno che passa prendo maggiore forza, sarò il sindaco dei maceratesi, vincerò al primo turno. Voglio far tornare Macerata al vertice italiano tra i capoluoghi di provincia in cui si vive meglio, oggi è solo 32esima mentre anni fa era ottava. La sinistra mi accusa di una serie di falsità, perfino dice che maltratto i miei collaboratori. Andate nei miei negozi in giro per l’Italia, non ho mai avuto un problema, io amo i miei collaboratori e le loro famiglie. Così come amo Macerata e voglio farla tornare ad essere un capoluogo di provincia».
Quanto al candidato governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli ha posto l’accento sulla necessità di andare alle urne, di non disertare l’appuntamento del 20 e del 21 settembre prossimi: «Abbiamo l’occasione per dare alle Marche un governo capace di risolvere i problemi irrisolti dal centrosinistra: le priorità sono la ricostruzione, le infrastrutture, il sostegno alle imprese ed i servizi. Tutto questo lo faremo con lo spirito di servire le Istituzioni, dobbiamo far uscire le Marche dall’isolamento e ridare speranza ai cittadini e agli imprenditori. Negli ultimi cinque anni si sono persi 100mila abitanti, una statistica che fa paura. Dobbiamo impegnarci e far arrivare agli indecisi il messaggio che c’è una politica buona che lavora per rilanciare le Marche».
La giornata marchigiana di Giorgia Meloni era partita dal Pesarese dove ha partecipato stamattina alle 11,30 al flash mob alla Galleria Guinza, opera incompiuta, e alle 12.30 a Fossombrone alle protesta per l’ospedale. Al margine dei due appuntamenti, ai giornalisti che hanno fatto domande sull’eventualità di assegnare gli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura a esponenti della Lega, come richiesto ieri dal commissario regionale Riccardo Marchetti (leggi l’articolo), Meloni ha risposto che «l’obiettivo è soltanto quello di governare bene così da essere riconfermati tra 5 anni alla guida della Regione. Parlare di poltrone in campagna elettorale è sbagliato, l’eventuale Giunta regionale sarà composta scegliendo le persone migliori per ricoprire certi incarichi». Nel pomeriggio ha tenuto un incontro a Civitanova con pescatori e marineria davanti a circa 400 persone (leggi l’articolo).
Giorgia Meloni a Civitanova: «Dalla Puglia alle Marche, governeremo l’Adriatico» (Foto)
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