di Giampaolo Milzi
La “street art” accelera ad Ancona, sempre più fucina di questa espressività a tratti sperimentale. Tra le ultime opere comparse, “Non calpestateci i cuori”. Quelli apparsi come una sorta di incantesimo nei giorni scorsi a lastricare il ponte pedonale del quartiere Pinocchio di Ancona. Dipinti in modo semplice, circa una quarantina, da una giovane artista della crew di writers WEC 2200, nome d’arte “The Queen”. Di vari colori: rosso, nero, giallo cremoso, grigio tenue; e il triste grigio cementizio del passaggio sopraelevato resta solo da sfondo. Ennesimo intervento di riqualificazione urbana all’insegna del volontariato creativo a colpi di vernice. Almeno così lo considerano tanti residenti del Pinocchio. Che hanno assistito contenti all’estemporaneo “street painting”, con bambini, ragazzi, adulti e anziani a “fare il tifo” per la buona riuscita dell’impresa. Scattando foto, e ci è scappato anche qualche “selfie”, per ricordare questo piccolo-grande appassionato evento. Ma perché, simpatica “Regina di cuori”, hai scelto proprio i cuori per dar sfogo al tuo estro? «Rappresentano i nostri sentimenti, la nostra emotività. Ed io sono molto empatica. E poi quest’opera vuol essere un omaggio simbolico alla bellezza».
Un’opera, va chiarito, che non rientra tra quelle frutto del prolungamento – che pare davvero no stop – della manifestazione di urban art “AnconaCrea2020FF”, che si rinnova dal 2015, in gran parte nello storico rione di Capodimonte (leggi articolo). L’edizione di quest’anno continua a riempire di “wall painting” coloratissimi il labirintico percorso semi-underground che mette in comunicazione via Cialdini 28 e via Astagno 39. Molto attiva la “neo writer” Daniela Nasoni, originaria di Milano, che a Capodimonte, in via Cialdini, da un po’ ci abita. Fin da piccola ha firmato quadri. Ma ora coi murales ci ha preso gusto. Ha ultimato un variopinto Arlecchino e un robottino che salutano i passanti da due colonne, e su un altro pilastro una sorta di ufficiale militare. E ha intenzione di dar vita pittorica ad altri soggetti, tutti in stile fiabesco. Dopo avere già settimane fa completato un Pinocchio, una barca a vela alimentata anche da un macinino da caffè, carica di meraviglie, tra cui un faro portuale; oltre ad una città incantata e variopinta tutta proiettata in verticale tra guglie, torri e scale da cui fanno capolino personaggi da cartone animato. A tenere compagnia alla Nasoni, gli anconetani Riccardo Claudio, autore di una matita che ride, e Mandarino. Quest’ultimo, anche lui in azione per un nuovo murale, era stato tra i protagonisti della sezione estiva di “AnconaCrea2020FF”, dipingendo assieme ai writers Tobet (milanese), Yiuri Hopnn (anconetano trapiantato a Lione), Gisa e Blast (anche loro anconetani), la bolognese PercyB (Bertolini), Zeta Zolletta (di Perugia, ma che vive a Roma). A dicembre, previsto un secondo arrivo da Ascoli Piceno a Capodimonte di Urka, che promette una nuova sorpresa di “street art”. Ultra-soddisfatto della riuscita, oltre le aspettative, di “AnconaCrea2020OFF” – peraltro in questa edizione tutta autofinanziata dagli artisti, il Comune ha concesso solo il patrocinio – il suo direttore William Vecchietti, in arte Yapwilli: «Continuano gli apprezzamenti dei residenti di Capodimonte, soprattutto di quelli che abitano nei palazzi che inglobano il sito di collegamento e passaggio tra via Cialdini 28 e via Astagno 39. Certo, so che qualcuno ha storto il naso, sono arrivate critiche di vario tipo, sui vari stili espressivi. Anche sulla mancanza di un minimo comune denominatore tra le opere in linea capace di evocare la storia di Capodimonte, specialmente su social network, dove però trionfano i like: «Sono abituato alle critiche costruttive, ben vengano. Ma resto convinto della bontà di riqualificazione urbana di questo progetto, e il suo generale impatto di successo è incontestabile».
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