«Due famiglie distrutte che hanno bisogno di supporto entrambe». Ha appena fatto visita alla camera ardente di Michele Scarponi, il campione di ciclismo morto ieri in via dell’Industria (leggi l’articolo), quando il sindaco di Filottrano esce dall’obitorio di Torrette e pronuncia queste parole. E’ vicina agli Scarponi, Lauretta Giulioni, e li ha voluti assecondare nelle richieste di un funerale il più possibile vicino casa. «E’ volontà dei genitori – dice il primo cittadino – dare l’ultimo saluto a Michele a pochi passi da dove abitava. Per questo è stato scelto il palazzetto dello sport e il campo erboso per la veglia e il funerale». Il sindaco è anche vicino ai familiari di Giuseppe Giacconi, il 57enne, piastrellista, filottranese, che ha travolto e ucciso il ciclista. L’uomo è indagato per omicidio stradale. E’ distrutto dopo l’accaduto. Conosceva la famiglia Scarponi. «C’è un senso di smarrimento di tutti i cittadini – continua il sindaco – è un momento durissimo. La preoccupazione ora va ai due gemellini che si cerca di proteggere». Giacconi è difeso dagli avvocati Fabrizio Panzavuota e Massimiliano Belli di Ancona. Panzavuota, ieri pomeriggio, ha parlato con il piastrellista. «Sono in corso accertamenti – dice il legale – e in questa fase non è opportuno aggiungere più di quello che il mio cliente ha già ripetuto ai carabinieri e a me “non l’ho visto” . Michele scarponi era un grande campione e una persona impagabile. Questo è un dramma che segna due famiglie. Quella di Scarponi sta vivendo un dolore indicibile. Non ci sono parole però nemmeno per esprimere la sofferenza del mio assistito per ciò che è accaduto. A Filottrano si conoscono tutti e quando si è reso conto di quello che era successo è caduto in uno stato di profonda prostrazione».
(Mar. Ve.)
(Foto Giusy Marinelli)
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