«Da un confronto con l’Asur e con gli organismi deputati alla prevenzione e alla luce della situazione presente oggi in città, si ritiene che non siano necessarie ulteriori misure restrittive rispetto a quelle contenute nel Decreto del presidente del Consiglio dei ministri e nell’ordinanza del presidente della Regione Marche». Così il sindaco di Jesi, Massimo Bacci che puntualizza: «L’ordinanza regionale fissa importanti paletti in materia di prevenzione. In particolare si ferma la movida fuori da bar e ristoranti e si vieta l’alcol nei parchi e nelle aree verdi e vengono rafforzate le regole anti assembramento e anti contagio per i centri commerciali. Altro importante intervento è quello sul fronte del trasporto pubblico che scende al 60% della capienza massima. Questa disposizione, unita alla riduzione del 50% della presenza in aula degli studenti delle scuole superiori (terze, quarte e quinte), sostituita dalla didattica a distanza, regolamenta al meglio la presenza nei pullman dei ragazzi che vengono a scuola a Jesi dai Comuni limitrofi».
Si è inoltre a conoscenza del fatto che proseguirà l’attività di prevenzione e controllo nel centro storico da parte delle forze dell’ordine, deputate alla sicurezza pubblica. Qualora, nei prossimi giorni, dagli organi preposti alla prevenzione dovessero giungere comunicazioni che rendano opportuno assumere ulteriori provvedimenti restrittivi per limitare la diffusione del contagio, si procederà a compiere tutte le opportune valutazioni ed eventualmente a disporli. «Colgo l’occasione – aggiunge il sindaco – per rivolgere un appello sia ai titolari di pubblici esercizi che agli avventori, specialmente i più giovani, di prestare la massima attenzione affinché si evitino assembramenti e affinché tutti adottino le misure previste. Siamo in una fase molto critica e ciascuno è chiamato ad assumere azioni responsabili per sé e per chi gli sta intorno». Sempre a proposito di azioni preventive, il sindaco Massimo Bacci ha ordinato la chiusura dell’intero asilo nido Romero fino al 30 ottobre prossimo, ampliando dunque la precedente disposizione rivolta solo alla sezione lattanti dove si era segnalata la positività di una educatrice. La decisione è maturata dopo che il Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 2 ha rilevato che tra il personale del nido sono venuti contatti esterni all’ambiente di lavoro tali da giustificare l’obbligo di quarantena della maggior parte del personale stesso.
Educatrice positiva: chiuso il Nido, sezione lattanti in quarantena
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