facebook rss

Protesta Baldini: fumata nera
all’incontro del sindaco Del Bello
con società Autostrade

CAMERANO – Presidio alle porte del Comune e dirigenti della società autostrade accerchiati dai lavoratori. C’è la perizia del Ctu, nessuno spiraglio per la riapertura del cavalcavia 166. Domani giovedì 27 si torna tutti al tavolo della conferenza dei servizi

La protesta Baldini durante la cerimonia del 25 aprile ad Ancona

 

 

L’appuntamento decisivo è domani, giovedì 27 aprile, quando al tavolo della conferenza dei servizi ci saranno Comune di Camerano, i rappresentanti della impresa Sandro Baldini e della società Autostrade. Ma dall’incontro di oggi tra il sindaco Annalisa Del Bello e il direttore del settimo tronco Gianni Marrone non sembrano esserci spiragli per la riapertura del ponte 166 lungo la direttissima del Conero. La società Autostrade si è detta disponibile ad una riapertura del cavalcavia (sospendendo il traffico lungo l’A14) solo durante il tempo necessario all’uscita dei mezzi pesanti rimasti bloccati dentro la ditta Baldini. Da quando è stato interdetto ai mezzi superiori alle 12 tonnellate lo scorso 14 aprile, il blocco ha praticamente costretto alla chiusura la ditta Baldini (leggi l’articolo) rendendo impossibile l’attività della impresa che movimenta terra e tratta materilale edile. All’incontro di oggi a Camerano, la società Autostrade ha ribadito: loro si attengono a quello che dice il Ctu incaricato dalla magistratura. Il collaudo del ponte, secondo il tecnico, non serve, per legge è obbligatorio lo stop ai mezzi pesanti punto e basta. La decisione del perito è stata consegnata all’impresa Baldini che ora ha due settimane di tempo per presentare le proprie controdeduzioni. A fine maggio l’udienza fisata al Tar. Ma allungare i tempi significa solo condannare alla chiusura la ditta, che in questi giorni doveva iniziare i lavori di demolizione della scuola colpita dal sisma a San Ginesio e venerdì rischia di perdere definitivamente l’appalto se non si presenterà al cantiere. Gli operai insistono: il ponte, realizzato nel 1972 con una capacità di carico di 70 tonnellate, e utilizzato dalla stessa società Autostrade con i mezzi pesanti durante l’ampliamento dell’A14, può sopportare il traffico pesante e basterebbe un collaudo per dimostrarlo. Durante l’incontro tra sindaco e dirigenti Autostrade, i lavoratori hanno presidiato il Comune e accerchiato i manager chiedendo spiegazioni, ma senza ottenere risposte. Il motivo di tanta resistenza ad eseguire collaudo? Lo stesso divieto per i mezzi superiori alle 12 tonnellate sarebbe stato esteso a tutti i cavalcavia, creando altre situazioni di disagio. Fare un passo indietro sul ponte 166 significa creare un precedente scomodo per la società Autostrade. Altra ipotesi, anche questa scartata dai manager, è la costruzione di un ponte ex novo. “Siamo scoraggiati, oggi non vediamo una soluzione” commenta Simone Paoletti, a nome dei lavoratori. Continua intanto la mobilitazione e alle iniziative dei parlamentari si aggiunge il deputato M5S Donatella Agostinelli con una interrogazione al ministro delle Infrastrutture Delrio e una lettera alla società Autostrade per l’Italia per avere con “urgenza informazioni precise sul presunto collaudo del ponte ed ogni ulteriore documentazione”.

(E. Ga.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X