di Martina Marinangeli (foto/video Giusy Marinelli)
Il V day è arrivato. Questa mattina alle 10 sono state somministrate le prime dosi del vaccino Pfizer per 200 volontari tra operatori sanitari delle strutture ospedaliere e delle Rsa. Un avvio simbolico della campagna vaccinale che andrà per tappe: nei primi giorni di gennaio, verranno inviate alle Marche altre 38mila dosi per completare la copertura del personale sanitario.
Tra marzo ed aprile sarà la volta della popolazione over 60 ed «entro settembre contiamo di vaccinare la metà della popolazione marchigiana con le 700mila dosi garantite dalla struttura commissariale». Parola dell’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, oggi all’Inrca di Ancona per la vaccinazione del primo medico, il primario del pronto soccorso al geriatrico di Osimo, Adolfo Pansoni. «È un momento storico perché oggi iniziamo un percorso – sottolinea il titolare della delega –: la macchina organizzativa dello screening di massa ci servirà anche per la campagna vaccinale appena lo Stato ci invierà il farmaco. Dobbiamo raggiungere l’immunità di gregge, che si centra quando il 70% delle persone sarà vaccinata. L’appello ad avere fiducia nella scienza. Nei prossimi giorni arriverà anche validazione del vaccino di Moderna, mentre del vaccino cinese non si conosce nulla: ho fiducia nei vaccini realizzati nei Paesi democratici che garantiscono approfondimenti sulle verifiche».
Intanto oggi, le prime 200 dosi Pfizer sono partite da Pratica di Mare ed atterrate all’aeroporto Sanzio e scortate dall’esercito fino all’Inrca. Arrivate all’isitituto geriatrico alle 8 di mattina, sono poi state smistate per gli altri punti di somministrazione distribuiti per la regione. Nel dettaglio: 35 dosi sono andate all’ospedale di Torrette, 15 a quello di Urbino, 15 al Carlo Urbani di Jesi, 40 alla Rsa di Arcevia, 15 all’ospedale di San Severino, 10 al Murri di Fermo, 15 all’ospedale di San Benedetto, 20 all’ospedale di Pesaro, 20 alla Rsa Residenza dorica e 15 all’Inrca di Ancona. «La risposta del personale sanitario è per ora a macchia di leopardo – osserva Saltamartini – ed a seconda delle strutture oscilliamo tra il 40 ed il 70%. Speriamo che il numero aumenti considerevolmente, benché viviamo in una democrazia ed è legittimo anche il dissenso. Io sono pronto a vaccinarmi anche oggi stesso, ma non vorrei che questo fosse visto come un privilegio, quindi aspetto che l’Asur mi chiami quando sarà il mio tempo. Ed il mio tempo sarà nel mese di marzo, quando dovrebbe iniziare ad essere vaccinata la popolazione over 60».
Riflettori puntati su Pansoni, che dopo la somministrazione ha affermato: «mi sento bene, non ho sentito alcun dolore. È una normale puntura. Avevo già fatto vaccinazione antinfluenzale ed è stato uguale. Una punta di orgoglio per essere stato uno dei primi ad iniziare questo percorso che spero e credo ci aiuterà a sconfiggere definitivamente questo virus». Il direttore generale dell’Inrca Gianni Genga, nel ringraziare gli operatori sanitari e nel rivolgere un pensiero a chi ha vissuto momenti drammatici a causa del Covid, ha parlato di «un momento di luce e di speranza dopo 10 mesi difficilissimi. Il vaccino cambia la prospettiva in maniera importante»
(servizio aggiornato alle ore 11.35)
«Io primo medico vaccinato E’ un’arma importantissima, invito tutti a farlo»
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