Francesco Acquaroli, governatore delle Marche, il diretta su Facebook ha spiegato la sua posizione contraria all’ingresso in zona arancione della regione che scatterà a mezzanotte, anticipando una serie di misure (in primis sulle scuole) nel caso l’indice Rt continuerà ad essere stabile.
«Non vi posso negare una perplessità di fondo, non legata a una volontà di non prendere in seria considerazione la situazione, ma legata al fatto che le Marche da oltre un mese e mezzo hanno un Rt sotto a 1. Sicuramente c’è stata una recrudescenza nella prima settimana del nuovo anno, con molti casi. Ma questi casi stanno scendendo. Nella settimana in corso c’è una diminuzione soprattutto dei casi sintomatici. La scorsa settimana ogni giorno erano intorno ai 65-70, questa settimana invece intorno ai 50 e solo un giorno abbiamo raggiunto i 60. In considerazione di questa evoluzione sicuramente c’è stato un aumento del numero dei ricoverati – aggiunge Acquaroli -. Ma a fronte di questo numero c’è anche il numero, sempre da tenere in considerazione, dell’andamento del periodo che conosciamo. Perché l’Rt risale sempre alla settimana precedente. E in questi giorni la curva sembra un po’ in rallentamento».
Il governatore specifica che «non c’è volontà di creare tensioni con il governo ma di rappresentare la situazione per come è attualmente. E sembra esserci un miglioramento. Aggiungo anche un ragionamento: abbiamo posticipato il rientro a scuola delle superiori in un momento in cui c’era un peggioramento della curva. Il problema è che non sappiamo l’effetto della rimessa in movimento di una massa importante di persone. È stata una misura di precauzione. E vi anticipo che se l’andamento della curva resterà così anche la prossima settimana, credo che noi potremo pensare a un provvedimento che anticipi il rientro in presenza al 50% delle superiori. Tutto sta nei numeri e nella verifica giorno dopo giorno. A noi piace assumerci le nostre responsabilità e collaborare in maniera fattiva. I numeri trasmessi al ministero andrebbero letti a ragion veduta. Non c’è scritto ad esempio che tra pochi giorni ci saranno altre 17 terapie intensive. Non c’è scritto che alcune decine di persone ricoverate considerate Covid non sono ricoverate per Covid ma sono asintomatici ricoverati per altre patologie».
Secondo Acquaroli, tenendo in considerazione più fattori, «le scelte potrebbero essere più calate sul territorio. Non vogliamo metterle in discussione ma provare a renderle migliori». Acquaroli, che si è detto preoccupato della tenuta economica della regione, ha anche annunciato che convocherà i parlamentari marchigiani perché rappresentino queste problematiche al Governo.
(Fe. Nar.)
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