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Elica, nuova cassa integrazione
per i dipendenti dello stabilimento di Mergo

LA FIOM Ancona è preoccupata per «la significativa riduzione di orario di lavoro» e chiede chiarezza dall’azienda auspicando «che le prossime scelte perseguano quanto fin qui promesso, riportando la piena occupazione»

 

 

E’ stata riaperta la cassa integrazione per un centinaio di dipendenti dello stabilimento Elica di Mergo. E questo preoccupa la Fiom Cgil che chiede «con forza all’azienda di dare seguito a quanto dichiarato nella sede di Confindustria, in quanto nei reparti da cui sono uscite lavorazioni, contravvenendo agli impregni presi dalla direzione di Mergo, e non ancora sostituite, è stata riaperta la cassa integrazione per un numero di circa 100 persone che subiscono una significativa riduzione di orario di lavoro. – si legge in una nota della segreteria Fiom di Ancona – La cosa riguarda tutti i reparti a monte, dove vengono realizzati i semilavorati che poi dovranno alimentare la fabbrica, e tutte le operazioni di spostamento delle produzioni non sempre vengono condivise con le Rsu né sono oggetto di confronto. Questo sicuramente non è il modo migliore per ringraziare chi ha permesso di attraversare un anno difficilissimo come il 2020 con risultati molto positivi per tutto il Gruppo, così come da dichiarazioni del presidente, dell’ad e di tutto il management, che hanno ribadito non esistere piani o progetti rivolti alla delocalizzazione o all’uscita di produzioni e lavorazioni dagli stabilimenti italiani Pretendiamo chiarezza da parte dell’Azienda e ci auspichiamo che le prossime scelte perseguano quanto fin qui promesso, riportando la piena occupazione in tutti i plants senza dover allargare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali anche ad altri reparti. Continuiamo a sperare in un 2021 migliore del 2020, con un primo semestre in linea con l’anno precedente ed un secondo semestre da gestire insieme, chiediamo la conferma di quanto dichiarato e l’assunzione di responsabilità nei confronti delle persone che tanto si sono sacrificate in questo decennio di riorganizzazioni, soprattutto nell’ultimo anno, significa ricollocare le persone della Coprporate attualmente in cassa a zero ore e ripristinare la piena occupazione negli stabilimenti, stabilizzando chi lavora in somministrazione».

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