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Emergenza Covid in provincia,
Latini: «Servono interventi immediati»
Pd: «Inefficace l’ordinanza di Acquaroli»

PANDEMIA - Il presidente del Consiglio Regionale abbraccia l'ipotesi di «effettuare un redirezionamento dei vaccini nelle zone maggiormente colpite». Critici i democrat sulla scelta del governatore di blindare gli spostamenti sul nostro territorio: «E' una decisione a metà»

Dino Latini

 

Emergenza pandemica in provincia: il presidente del Consiglio Regionale Dino Latin valuta l’ipotesi di cambiare il fabbisogno vaccinale in relazione alle aree maggiormente colpite dal virus. I democrat criticano l’ordinanza del governatore Acquaroli che limita gli spostamenti fino a sabato sul territorio anconetano.  «I focolai registrati nelle ultime settimane, che hanno interessato anche numerose case di riposo ubicate sul territorio provinciale – evidenzia il presidente del Consiglio, Dino Latini – richiedono interventi tempestivi e decisi al fine di arginare una diffusione ancor più massiccia del virus. Quello della vaccinazione è un elemento imprescindibile se si vuole affrontare la situazione in modo ponderato». Proprio in questa direzione, il presidente ritiene che abbia una sua logica la proposta del dottor Luigi Coppari, coordinatore Usca, «di effettuare un redirezionamento dei vaccini nelle zone maggiormente colpite. E’ ovvio che una scelta del genere, e del tutto in via temporanea, avrebbe la caratteristica dell’emergenza e il compito di arginare l’espandersi di focolai sempre più pericolosi per tutta la comunità. Quindi, il concetto non sarebbe quello di togliere a qualcuno per dare ad altri, ma di consentire una condizione di riequilibrio sul territorio regionale, sia pure nella complessità gestionale dell’epidemia».

Maurizio Mangialardi, capogruppo PD

«Prima o poi doveva accadere. A forza di barcamenarsi tra i diktat romani per contrastare il governo nazionale e il confuso operato dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, era inevitabile il presidente Acquaroli finisse per combinarla rossa. E così è puntualmente successo, grazie all’ordinanza con cui egli ha voluto trasformare la provincia di Ancona in uno spazio da cui non si può uscire ma dove al suo interno tutto o quasi è permesso. Purtroppo, la verità è che, dopo uno screening di massa fatto senza alcuna razionale strategia, i tentennamenti sulla riapertura delle scuole che hanno determinato un ritorno in classe senza le necessarie precauzioni per studenti insegnanti e personale, gli imbarazzanti rallentamenti della campagna vaccinale e l’approssimativo coinvolgimento dei medici di base, il rinvio della vaccinazione dei disabili e le gravi lacune di quella degli over 80 e delle popolazioni delle aree interne, presidente e giunta continuano ostinatamente a improvvisare e a giocare con la salute dei cittadini» il commento del gruppo assembleare del Partito Democratico sull’ordinanza del presidente Acquaroli e la crescita dei contagi nella zona dell’anconetano. «L’ordinanza riguardante il blocco degli spostamenti all’interno della provincia di Ancona – affermano i dem – è di fatto una decisione a metà, dettata esclusivamente dalla necessità di deresponsabilizzare presidente e giunta rispetto alla crescita dei contagi e, al contempo, di evitare le critiche per provvedimenti che, in coerenza con il provvedimento adottato, per serietà e soprattutto per una reale efficacia, avrebbero dovuto prevedere almeno le stesse limitazioni anche tra i singoli comuni. Come la scelta presa dal presidente Acquaroli potesse servire a frenare in soli quattro giorni i contagi in un territorio che vede tra l’altro il prevalere della virulenta variante inglese, resta francamente un mistero. Tanto è vero che, drammaticamente, qui i casi continuano a cresce molto più che nelle altre province».

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