Resta alta la preoccupazione per l’incremento dei casi di contagio nelle scuole della provincia di Ancona. Un nuovo incontro del consiglio direttivo di Anci Marche, in modalita video conferenza è stato convocato oggi pomeriggio da Valeria Mancinelli, presidente dell’Anci Marche e sindaca di Ancona, con i colleghi della provincia di Ancona e la dg dell’Asur Marche, Nadia Storti. «La curva epidemiologica nel mondo scolastico è in crescita nella provincia di Ancona rispetto alle altre province e rispetto alla media regionale. – ha fatto sapere il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni al termine del vertice – Si è costituito un comitato scientifico in Asur che elaborera’ linee guida rispetto a provvedimenti da prendere da parte dei sindaci nei loro territori in relazione alla situazione nei diversi plessi scolastici. Un lavoro richiesto e coordinato dal sindaco di Falconara Signorini coordinatrice della commissione scuola Anci. Si richiede con forza pero’ che la Regione agisca per tutti con azione condivisa dai sindaci, sia soggetto decisore per tutti. Nel frattempo pero’ la presidente Anci Mancinelli chiede ad Asur nell’immediato di avere indicazioni che consenta di prendere decisioni parziali sia che siano i sindaci sia che siano i dirigenti scolastici a decidere. A stretto giro di posta la dottoressa Storti ci fara’ pervenire elaborato tecnico/scientifico sentito il Dipartimento Salute della Regione Marche a nostra disposizione per poter valutare provvedimenti da prendere quali autorita’ sanitaria. Il presidente Anci Mancinelli sentira’ il presidente della Regione Acquaroli per nuova riunione congiunta per scegliere al termine di questa settimana se rimanere in zona arancione oppure no nella Provincia di Ancona». «Si sta ragionando (ma la cosa non è definita) che si possa chiudere un plesso scolastico con il 40% dei casi di quarantena/positivi accertati. Attendiamo comunque il verbale e i protocolli che l’Asur emanerà e che dovranno essere validati anche dal servizio Ars. – aggiunge il sindaco di Monte San Vito – Thomas Cillo – La riunione è stata aggiornata a domani dove si discuterà anche della situazione settimanale, dei dati e della eventuale proroga della zona arancione. Attualmente sul nostro territorio non risultano contagi derivanti direttamente dalle scuole e la situazione risulta essere sotto controllo».
In particolare Osimo che oggi conta 378 casi di contagio e 948 persone in quarantena (secondo i dati della Regione) ma non ha chiuso tutte le scuole salvo quelle dove sono stati segnalati conclamati casi di positività al tampone, il tutto 12 classi su oltre 150 tra materne, elementare e medie. Nel dettaglio si tratta di 4 classi della primaria Bruno da Osimo, 3 a Osimo Stazione (tra primaria e medie) per l’Ic Bruno da Osimo. Altre 4 classi svolgono lezioni in Dad all’Ic Trillini e una sola classe è in quarantena alle medie ‘Caio Giulio Cesare’ dell’omonimo istituto comprensivo.
A Jesi invece oggi si contano 386 casi di contagio e 1073 persone in quarantena. «Per un rilevante focolaio di Covid 19 riscontrato tra alunni e insegnanti della primaria Cappannini (13 casi in 4 sezioni, ndr), il sindaco Massimo Bacci, su richiesta delle autorità sanitarie, ha disposto la chiusura della scuola per due settimane. Si invitano i genitori degli alunni frequentanti tale scuola a non inviarli ad allenamenti o altre attività aggregative per tutto il periodo di quarantena. – fa sapere in una nota il Comune di Jesi – Si invitano altresì le società sportive o altre associazioni che svolgono attività di aggregazione varie con i bambini, di verificare che coloro che provengono dalla primaria Cappannini non siano presenti a tali attività».
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