«Sono profondamente dispiaciuto dalle parole del sindaco Santarelli. Dispiaciuto perché, in un momento come questo, dove i nostri cittadini hanno bisogno di lucidità e serietà, si perpetra la cultura dello scaricabarile, la miseria profonda della ricerca del consenso volendo attribuire responsabilità ad altri. Ma sono altresì dispiaciuto di questo metodo che si usa ogni volta per mistificare, confondere, creare incertezza: non credo sia utile ricordare che l’allora ministro Grillo (del M5S) non ha approvato la richiesta di deroga; non credo sia utile ricordare che, nonostante le rassicurazione fatte anche in parlamento sulla revisione dei criteri per i punti nascita, tutto sia rimasta lettera morta; non credo sia utile ricordare che il nostro sindaco si è nascosto dietro carte false pur di tutelare la “ditta”». All’indomani del rinvio dell’udienza al Consiglio di Stato che apre più di una possibilità per la Regione Marche e l’Asur di ripensare e studiare come e quando riaprire il Punto nascita dell’ospedale di Fabriano, Francesco Ducoli, segretario del Pd fabrianese controbatte alle dichiarazioni del sindaco Gabriele Santarelli che ha puntato l’indice su quelle che, a suo giudizio, sono le responsabilità del precedente governo regionale.
«Non è utile perché mi chiedo se abbia senso, oggi, di fronte alla pandemia, alla crisi economica e sociale, farsi vedere perennemente alla ricerca del nemico da affossare piuttosto che assumersi le proprie responsabilità ed agire concretamente. – evidenzia Francesco Ducoli – Io sono convinto che ormai i battibecchi e le scaramucce politiche dovrebbero lasciare spazio ad un profondo senso di responsabilità e decenza pubblica; non possiamo permetterci atteggiamenti diversi dalla serietà. Penso che oggi sia intelligente cercare di fare gioco di squadra su tematiche importanti per tutti noi. Sarebbe più utile alla causa che continuare con la solita dialettica esasperata, pronta ad impazzire in tutta la sua violenza nella prossima campagna elettorale. La città non se lo merita, soprattutto non se lo merita chi, in questo momento, cerca risposte ad una situazione che ogni giorno si aggrava di più. Mettiamoci tutti al lavoro, basta chiacchiere inutili».
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