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Elica, Giovani Democratici Marche:
«Più tutele e meno delocalizzazioni»

LAVORO - Esprimono solidarietà ai 400 lavoratori che rischiano di perdere il posto ed auspicano una ferma presa di posizione dalle istituzioni di ogni livello

Uno dei presidi dei lavoratori Elica

 

 

«Il caso Elica, ultimo di una lunga serie, non può rimanere impunito. Sono anni che casi di delocalizzazione danneggiano il tessuto socio-economico dell’area montana, e della nostra Regione tutta. Bisogna smettere, e se necessario impedire, di giocare con la vita di centinaia di persone e le loro famiglie. Il lavoro, prima che guadagno personale, è dignità. Con operazioni di questo genere, essa viene totalmente privata. È immorale e inaccettabile che si prendano questo genere di decisioni senza pensare alle conseguenze, catastrofiche, che causerà a centinaia di vite umane». I Giovani Democratici Marche credono in un lavoro che sia «solidale, rispettoso e dignitoso». Un tema trasversale, la cui tutela «non ha età. Per tale motivo – rimarcano in una nota ufficiale – vogliamo chiedere a gran voce che si faccia giustizia. Che la politica, tutta, intervenga per fermare ed impedire questo scempio. Condanniamo fermamente questo tipo di azioni, figlie di un sistema perverso che permette di barattare denaro in più con l’inestimabile valore delle vite umane. Il mondo del lavoro, e i diritti a lui annessi, versano in grave pericolo. Le tutele sono sempre minori e le condizioni spesso precarie e fragili. Tutto ciò viene amplificato dalla attuale pandemia in corso, cosa che ancor più rende questo gesto vigliacco e totalmente inopportuno. Questa è una mancanza di rispetto verso un territorio e verso lo Stato. Ma ancora di più, lo è verso la dignità di quelle 400 persone che rischiano di perdere il lavoro».

I lavoratori secondo i Giovani Democratici Marche sono persone «che ogni giorno si danno da fare per poter lavorare e vivere in maniera onesta, come la nostra Costituzione impone e garantisce. Auspichiamo pertanto una ferma presa di posizione dalle istituzioni di ogni livello. Soprattutto lo pretendiamo dal Governo con i tavoli di crisi costituiti al Mise e dalla Giunta regionale. Giunta che si professa protettrice e paladina degli italiani, ma che poi di fatto, ogni volta lascia che la loro dignità venga calpestata. Esprimiamo infine tutta la nostra vicinanza ai lavoratori e lavoratrici, alle loro famiglie e a tutte le persone coinvolte. Promettiamo loro la nostra vicinanza, la nostra solidarietà. Non siete soli in questa battaglia. Siamo pronti, se necessario, a lottare al vostro fianco. Confidiamo nell’operato dei sindacati, con la speranza che questa situazione critica possa rientrare. E ci auguriamo che il dottor Casoli chiarisca, il prima possibile, la sua posizione. Non ci deve essere spazio per l’incertezza quando in ballo ci sono vite umane». E’ previsto per domani l’incontro il Regione tra rappresnetaze sindacali e dei lavoratoi e l’azienda.

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