di Claudio Maria Maffei*
Alcuni dati della pandemia, come del resto era previsto, vanno al momento decisamente meglio. Prudenza impone di aspettare ancora qualche giorno in modo da avere la sicurezza che tra Pasquetta e passaggio in zona arancione non ci siamo giocati da soli un grosso scherzo.
Per ora i dati ci danno due notizie. Quella buona: il numero di nuovi casi sta scendendo rapidamente nelle Marche che sono sotto i 150 casi settimanali ogni 100.000 abitanti (eravamo a 340 un mese fa, più del doppio). Siamo nella classifica per Regioni al tredicesimo posto mentre un mese fa eravamo al quarto. Ma c’è purtroppo anche la notizia cattiva: i nostri ospedali sono ancora tra quelli più sotto pressione in Italia con i reparti di terapia intensiva e di area medica ancora al secondo posto come tasso di occupazione dei posti letto da parte dei pazienti Covid. E molte attività programmate sono ancora sospese o ridotte. In compenso sono di molto diminuiti i pazienti in attesa al Pronto Soccorso in attesa di essere ricoverati e, seppure lentamente, stanno diminuendo i ricoveri compresi quelli in terapia intensiva. Purtroppo la mortalità è ancora tra le più alte in Italia, visto che siamo al sesto posto.
La interpretazione di questi dati è semplice: i nuovi casi scendono, ma i ricoveri in ospedale e l’andamento della mortalità ancora risentono degli elevatissimi picchi di nuovi casi a cavallo tra fine febbraio e i primi 20 giorni di marzo. Se tutto va come speriamo anche questi dati tra un po’ caleranno in modo più accentuato.
Ma noi oltre a sperare possiamo fare qualcos’altro: diventare portatori sani e contagiosi di buon senso. Perché adesso abbiamo tutti bisogno di avere e di trasmettere due convinzioni semplicissime: vaccinarsi è utile ed importante ed è utile ed importante continuare a tenere le mascherine e a mantenere le distanze “secondo regola”.
Purtroppo le troppe voci discordi e le indicazioni ufficiali a volte confuse alimentano un clima di diffidenza e di sfiducia che ci allontanano da quelle due convinzioni fondamentali. Torniamo sulla prima: il vaccino, qualunque vaccino, è infinitamente più sicuro del rifiuto di essere vaccinati. L’esperienza inglese con il vaccino AstraZeneca (molti milioni di vaccinati, effetti indesiderati rarissimi, mortalità crollata) parla da sola in modo convincente. E adesso la seconda: dobbiamo continuare a rispettare le regole, in particolare sull’uso della mascherina e sul distanziamento, compreso chi si è vaccinato. Purtroppo ogni giorno continuano a verificarsi nuovi casi. Ieri 10 aprile la Regione ne ha comunicati 414 di nuovi. Certo una settimana fa era molto peggio (sabato 3 erano stati 579), ma alcune centinaia di casi al giorno sono comunque troppi. Lo sarebbero anche alcune decine, figuriamoci alcune centinaia. Perché ogni 100 nuovi casi almeno 10 si manifestano in forma grave e tra questi qualcuno in forma gravissima.
I casi gravi che si verificheranno in questo periodo saranno ancora più dolorosi perché avverranno quando la copertura vaccinale si sta allargando e la buona stagione sta avanzando con i suoi benefici effetti sulla circolazione del virus. Facciamo allora la nostra parte: i vaccini non saranno perfetti ma danno un grossissimo aiuto e le regole che vengono fissate non saranno sempre le più intelligenti ma il loro rispetto pure ci aiuta.
Non è davvero il momento buono per farsi venire dubbi: per convincersi di queste cose non servono granitiche certezze, ma solo un po’ di sano buon senso. Quello di cui tutti dobbiamo diventare portatori sani e contagiosi.
*Medico e dirigente sanitario in pensione
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