Operaio impiegato in un cantiere della Quadrilatero morto dopo aver contratto il Covid. E’ successo domenica, l’uomo era un dipendete della Astaldi e stava lavorando a Borgo Tufico. Lo rendono noto i sindacati Feneal- Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. «Un lavoratore calabrese altamente specializzato che – dicono – da decenni, era occupato nel settore edile: lascia moglie e due figli. L’operaio, da giorni, verteva in condizioni critiche causa Covid ed era stato trasferito all’ospedale di Senigallia dopo un primo ricovero nella struttura ospedaliera di Fabriano. Ad oggi questa grande opera, non aveva segnato incidenti mortali durante l’esecuzione dei lavori nel corso della gestione Astaldi anche grazie all’attenzione messa nella sicurezza delle maestranze e delle lavorazioni. Questo primato, purtroppo, oggi viene macchiato da una morte causata dalla pandemia mondiale di Covid-19 entrata prepotentemente anche all’interno del cantiere di Borgo Tufico con diversi casi documentati e certificati. Oggi, i colleghi stanno spontaneamente organizzando una raccolta fondi e vogliono donare alla famiglia delle loro ore lavorative. La stessa Astaldi, nella figura del direttore di cantiere, ha già manifestato la volontà di aiutare la famiglia e di organizzare eventi commemorativi per il lavoratore». I sindacati e le rsu di stabilimento, Sirchia, Cupido e Cavalleri esprimono forte rammarico e si stringono nel cordoglio alla famiglia. «Il dolore non deve però cancellare la valutazione attenta di quanto accaduto al lavoratore a seguito del contagio da virus – concludono i rappresentanti dei lavoratori – invitiamo pertanto tutti i soggetti istituzionali a fare la loro parte per meglio capire se ci sono state eventuali inosservanze o omissioni imputabili a qualsiasi soggetto. Per domani era prevista un’assemblea con i lavoratori e, in quella sede, verranno valutate iniziative con gli stessi per commemorare il collega e sensibilizzare la comunità all’evento luttuoso che ci ha colpiti».
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