Il mantenimento del lavoro nei siti italiani come punto cardine della discussione attorno al quale cui i sindacati vogliono riportare il confronto con i vertici aziendali per risolvere la vertenza di Elica. E’ quanto è stato ribadito nell’incontro appena concluso in Regione dal coordinamento sindacale del gruppo di Fabriano. La multinazionale ha annunciato, com’è ormai noto, di essere pronta a revisionare il piano industriale che prevede 409 esuberi senza però modificare i suoi orientamenti sulla delocalizzazione del lavoro in Polonia. «Quello che abbiamo letto in questi giorni sulla stampa (pre pensionamenti, part time, etc ), non può rappresentare l’inizio di un confronto costruttivo, in quanto era tutto contemplato nel piano del 31 marzo, e se non si parte dalla discussione del mantenimento dei livelli produttivi, rischierebbe solamente di accompagnare il progetto aziendale di delocalizzazione delle produzioni, con l’involontario consenso delle parti» sottolineano Fim, Fiom e Uilm. Ora si attende la convocazione del tavolo al Mise, indispensabile per individuare gli strumenti a sostegno del mantenimento delle produzione nell’area montana. Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, si è detto disponibile a convocare nuovamente l’azienda. In questa fase transitoria proseguirà la mobilitazione delle maestranze.
«Come istituzione rappresentiamo e difendiamo le Marche. Non possiamo difendere ciò che abbandona il nostro territorio. A brevissimo convocheremo un ulteriore incontro con i vertici aziendali per comprendere i termini del cambio radicale del piano industriale prospettato nell’ultimo incontro avuto. Sulla base di questa ulteriore verifica, valuteremo i margini di un altro incontro con le organizzazioni sindacali per definire una strategia di uscita da questa crisi devastante per il territorio». È la sintesi del confronto pomeridiano, riferita dal presidente Francesco Acquaroli, con le organizzazioni sindacali e le Rsu di Elica. Sono state ricevute in Sala Verde di Palazzo Raffaello insieme al vicepresidente Mirco Carloni e all’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi. Ai sindacati sono stati riferiti gli esiti dell’incontro con l’azienda, avvenuto lunedì 24 maggio, che aveva fatto registrare la disponibilità aziendale a una profonda revisione del piano industriale, ma non al suo ritiro, come condizione per avviare un confronto istituzionale. Ai rappresentanti dei lavoratori il Presidente Acquaroli ha assicurato che «la Regione non abbandonerà il territorio alla disperazione. Il ritiro del piano industriale è propedeutico al necessario confronto tra le parti».
Il Comune di Fabriano lavora intanto all’organizzazione di una tavola rotonda sul lavoro e industria nell’entroterra montano dal titolo ‘Focus lavoro: il futuro di Fabriano e dell’area montana, in programma per il 18 giugno ore 16 (sarà possbile seguirla anche in diretta streaming dell’evento sul canale YouTube del Comune al link). All’incontro parteciperanno esponenti di governo, della Regione, del Comune, sindacati e imprese oltre a esperti dell’università per analizzare le proposte per ripartire e uscire dalle crisi aziendali che negli ultimi anni, hanno punteggiato il percorso dell’industria locale.
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