Il serbatoio di ossigeno liquido a servizio dell’ospedale Inrca-Osimo è privo delle necessarie protezioni antideflagranti e rappresenta, per la vicinanza, un pericolo per i degenti e il personale della struttura ospedaliera oltre che per gli edifici adiacenti di via Soglia. L’allarme è stato lanciato da Annao Assomed Marche. il primo sindacato dei medici ospedalieri.
L’impianto di gas biomedicali e la cabina elettrica del presidio ospedaliero non sono a norma di legge, le vie di esodo all’interno della struttura ospedaliera attraversano inoltre aree a particolare rischio in caso d’incendio, anche corridoi e stanze con porte di legno. Completano il quadro delle criticità dell’ospedale, un vecchio convento nel cuore della città ristrutturato nel 1800, la presenza massiccia di colonie di piccioni che rendono precarie le condizioni igieniche, la sosta selvaggia e il posizionamento di cassonetti davanti alle uscite di emergenza. «La situazione in termini di sicurezza ed igienico-sanitaria del presidio ospedaliero Inrca di Osimo è molto preoccupante per il personale medico-sanitario, pazienti e perfino per la cittadinanza» ha commentato Oriano Mercante, segretario regionale di Anaao Assomed Marche introducendo, questa mattina, la conferenza stampa per presentare il dossier in 16 punti realizzato dal sindacato per evidenziare le molte problematiche riscontrate. «La segnalazione che ci ha indotto ad approfondire le questioni coinvolgendo i nostri consulenti tecnici e legali è arrivata direttamente dal personale medico iscritto al sindacato che si è rivolto a noi per sottoporci le varie questioni» – ha aggiunto Mercante. – Anaao Assomed Marche ha avviato un’interlocuzione nelle ultime settimane con la Direzione dell’Inrca chiedendo interventi immediati. Il dossier è stato inviato allo stesso direttore Gianni Genga, a Nadia Storti, direttore generale di Asur Marche, all’Ing. Mariano Tusa, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Ancona, sistaccamento di Osimo, al sindaco di Osimo Simone Pugnaloni e per conoscenza al prefetto di Ancona Darco Pellos, all’assessore regionale alla Sanità Saltamartini. L’Inrca di Ancona gestisce il Ss Benvenuto e Rocco di Osimo dal 2018, Nel 2019 la Regione attraverso Asur-Area Vasta 2 ha rivisti gli accordi iniziali che prevedevano il passaggio di proprietà dello stabile (oltre che altri beni annessi) ed ha deciso di concedere sono in usufrutto gratuito l’immobile all’Inrca sino al trasferimento di reparti e corsie nel nuovo complesso dell’Inrca- ospedale di rete all’Aspio di Camerano, ancora in fase di costruzione. Proprio nel nuovo Inrca dovranno traslocare i reparti del Ss Benvenuto e Rocco, pronto soccorso compreso. Il contratto firmato due anni fa tra Asur e Inrca specifica che «restano a carico dell’Inrca gli oneri accessori, manutentivi ordinari e straordinari e degli oneri ed obbligazioni reali connessi all’immobile» di via Leopardi.
«La situazione è ormai fuori-controllo come si evince dal dossier – ha detto e ribadito in comunicato Mercante – e, come segreteria regionale di Anaao Assomed Marche, abbiamo deciso di informarne anche la cittadinanza diffondendo la documentazione dopo averla inviata alle autorità competenti ed auspicando un’immediata attivazione per porre rimedio alla grave situazione nella quale versa il presidio di Osimo». «Ci sono interventi che vanno fatto subito» – insiste – Le tematiche evidenziate riguardano la sicurezza con particolare riferimento alla presenza di un serbatoio di ossigeno liquido privo delle adeguate protezioni e non protetto al rischio esplosioni, con il muro antideflagrante che non proteggerebbe gli edifici adiacenti al complesso ospedaliero, in particolare quelli che insistono su via Soglia e l’adeguamento delle uscite di sicurezza gravemente carenti». Anaao Marche evidenzia nella nota anche l’inadeguatezza dell’impianto gas medicali, la presenza di vie di esodo all’interno di aree a particolare rischio in caso di incendio, l’assenza di uscite di emergenza dal complesso edilizio alternative a quella principale, la cabina elettrica non a norma, percorsi di esodo interno e scale non protetti dall’incendio e carenza di idonea compartimentazione per i depositi presenti, mancanza di idonee condizioni igienico-sanitarie presso le aree esterne e interne dell’ospedale per la presenza di guano, presenza di auto in sosta e ostacoli in prossimità delle uscite di emergenza e dei presidi anti-incendio, uscite esterne pericolose, centrale termica non a norma, contenitori di rifiuti ospedalieri non correttamente stoccati, assenza di uscite di emergenze e di accesso dei vigili del fuoco a un padiglione del presidio.
«Il nostro auspicio – ha concluso Mercante – è che si individuino le soluzioni e le risorse per risolvere questa situazione prima che accada qualcosa di spiacevole». Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Osvaldo Scarpino, componente del Direttivo nazionale Cosmed e l’avvocato Giuliano Natalucci, consulente legale di Anaao Assomed Marche. Nella conferenza stampa Scarpino ha rimarcato che questa iniziativa riguarda «la volontà di tutelare tutti i fruitori del presidio ospedaliero a partire dai sanitari che hanno diritto di svolgere la propria professione in un ambiente sicuro, ma anche chi vive nelle vicinanze considerando che l’ospedale è nel centro storico della città». Ecco quindi, nel dettaglio, le 16 carenze/criticità rilevate nel dossier dell’Annao Assomed Marche per l’ospedale di Osimo.
PRESENZA DI SERBATOIO DI OSSIGENO LIQUIDO PRIVO DI ADEGUATE PROTEZIONI – Dal sopralluogo eseguito è stata riscontrata la presenza di un serbatoio di ossigeno liquido privo delle necessarie protezioni antideflagranti. Esso costituisce un rilevante pericolo per la struttura ospedaliera e per gli edifici adiacenti. Presenza del serbatoio di ossigeno liquido non protetto al rischio esplosioni. Il muro di protezione antideflagrante non protegge il serbatoio di ossigeno e comunque non assicura la protezione degli altri edifici adiacenti al complesso ospedaliero. Vista dall’esterno da Via Soglia. Il muro di protezione non garantisce a,deguata sicurezza per eventuali rischi di esplosione, non ha all’interno il silos di ossigeno liquido L’impianto gas medicali presenta rilevanti problematiche di compatibilità con il sistema di compartimentazione antincendio della struttura ospedaliera. Dalle foto si evidenzia anche l’assenza di idonee protezioni dell’area impianti gas medicali rispetto all’accesso di estranei all’area.
INADEGUATEZZA DELL’IMPIANTO DI GAS MEDICALI – La disposizione geometrica delle tubazioni della rete primaria deve essere tale da garantire l’alimentazione di altri compartimenti. Non è altresì presente una rete ad anello che alimenta l’ospedale. L’impianto di distribuzione dei gas medicali non è compatibile con il sistema di compartimentazione antincendio e non permettere l’interruzione della erogazione dei gas mediante dispositivi di intercettazione manuale posti all’esterno di ogni compartimento in posizione accessibile e segnalata da idonei cartelli e devono indicare i tratti di impianto sezionabili a seguito delle manovre di intercettazione.
PRESENZA DI VIE DI ESODO ALL’INTERNO DI AREE A PARTICOLARE RISCHIO IN CASO DI INCENDIO – Sono presenti vie di esodo all’interno di aree a particolare rischio in caso d’incendio. Le uscite di emergenza presenti conducono verso percorsi di esodo che attraversano aree a particolare rischio in caso d’incendio.
ASSENZA DI USCITE DI EMERGENZA DAL COMPLESSO EDILIZIO OSPEDALIERO ALTERNATIVE A QUELLA PRINCIPALE – Si evidenzia l’assenza di uscite di emergenza esterne al complesso ospedaliero poste in posizioni opposte e alternative a quella principale presente su Via Leopardi. Questo fatto ha importanti conseguenze anche per quanto riguarda l’accesso ai vari padiglioni dell’ospedale delle squadre d’emergenza e di pronto soccorso dei Vigili del Fuoco in caso d’incendio. A questo deve aggiungersi che sono presenti spazi scoperti interni che non hanno collegamento tra di loro e quindi non consentono l’uscita d’emergenza, presenza di aree scoperte non collegate tra di loro, assenza di uscite esterne alternative a quella presente su Via Leopardi Assenza di uscite esterne alternative a quella principale presente su Via Leopardi.
CABINA ELETTRICA NON A NORMA – La cabina elettrica si presenta in precarie condizioni. Essa è molto probabilmente non a norma. Dalle foto allegate emerge chiaramente la non rispondenza alla normativa tecnica di riferimento. Cabina elettrica non a norma
PERCORSI DI ESODO INTERNO E SCALE NON PROTETTI DALL’INCENDIO E CARENZA DI IDONEA COMPARTIMENTAZIONE PER I DEPOSITI PRESENTI – All’interno dell’ospedale i percorsi di esodo interno verso l’esterno non sono adeguatamente protetti dall’incendio e si rileva una carenza di compartimentazione antincendio. Vie di esodo non adeguatamente protette all’incendio Si è anche riscontrata la presenza di porte in legno lungo le vie di esodo. Presenza di porte in legno lungo le vie di esodo11 Presenza di porte in legno lungo le vie di esodo Assenza di idonea compartimentazione lungo le vie di esodo. Assenza di idonea compartimentazione lungo le vie di esodo. Sono assenti percorsi d’esodo protetti verso l’esterno
MANCANZA D’IDONEE CONDIZIONI IGIENICO SANITARIE – Particolarmente carenti sono le condizioni igienico sanitarie riscontrate presso le aree esterne e interne dell’ospedale. La presenza di guano di volatili è persistente e costituisce un grave rischio per l’igiene pubblica di utenti e personale. Presenza di guano di piccioni e materiale di deposito anche pericoloso, presenza di materiale di deposito Presenza di guano di piccioni nelle aree scoperte esterne, presenza di guano di piccioni nelle aree scoperte esterne
PRESENZA DI ATTIVITÀ ESTRANEE A QUELLA SANITARIA NON IDONEAMENTE COMPARTIMENTATE – All’interno del complesso edilizio ospedaliero sono presenti aree non avente destinazione sanitaria: sono infatti presenti una chiesa e alcuni negozi aventi accesso su Corso Matteotti. Queste aree non sono però idoneamente compartimentate da un punto di vista antincendio dal resto della struttura ospedaliera. Ingresso della chiesa di San Pietro all’Ospedale Negozio commerciale su Corso Matteotti16 Attività commerciali facenti parte del complesso edilizio di “SS. Benvenuto e Rocco” Altri esercizi commerciali su Corso Matteotti
PRESENZA DI AUTO IN SOSTA LUNGO LE USCITE ESTERNE DI EMERGENZA – Nelle immediate vicinanze delle uscite di emergenza sono presenti auto in sosta. Auto in sosta in prossimità delle poche uscite d’emergenza presenti, auto in sosta lungo via Soglia in prossimità di un ingresso al complesso edilizio ospedaliero
PRESENZA OSTACOLI DAVANTI AI PRESIDI ANTINCENDIO – Presenza di auto in sosta davanti ai presidi antincendio. Sono presenti cassonetti dell’immondizia posizionati davanti a un presidio antincendio (attacco di mandata antincendio). Tale circostanza lo rende non utilizzabile oltreché non individuabile dalle squadre di soccorso e emergenza19
PRESENZA DI APERTURA IN CORRISPONDENZA DELLE ZONE FILTRO – Presenza di aperture in corrispondenza delle zone filtro. Presenza di aperture in corrispondenza delle zone filtro
PRESENZA DI USCITE ESTERNE PARTICOLARMENTE PERICOLOSE PER IL RISCHIO DI CADUTA – Sono presenti alcune uscite all’esterno che costituiscono un rilevante pericolo di caduta per inciampo per la presenza di gradini non segnalati subito dopo l’apertura, presenza di gradini all’esterno di uscite esterne particolarmente pericolose, presenza di uscite con gradini esterni pericolosi
CENTRALE TERMICA NON A NORMA – Presenza di centrale termica non a norma.
PRESENZA DI CONTENITORI DI RIFIUTI OSPEDALIERI NON CORRETTAMENTE STOCCATI – Presenza di contenitori di rifiuti non correttamente stoccati. Presenza di contenitori dei rifiuti ospedalieri non correttamente stoccati
ASSENZA DI USCITE D’EMERGENZA IDONEE E DI ACCESSO DEI VVF A UN PADIGLIONE DELL’OSPEDALE – Assenza di vie di esodo esterne e di accesso a un padiglione dell’ospedale da parte delle squadre di emergenza e soccorso dei Vigili del fuoco. Ingresso esterno a un padiglione dell’ospedale chiuso e senza possibilità di accesso da parte dei Vigili del fuoco. L’accesso a un padiglione dell’ospedale attraverso l’ingresso principale è impedito per la presenza di un deposito
PRESENZA DI PRESE D’ARIA IN PROSSIMITÀ DELLE FINESTRE ESTERNE – Presenza di aperture esterne in prossimità delle prese d’aria/espulsione dei gruppi di trattamento aria. Si evidenzia il rilevante rischio biologico e polveri. Le condizioni di particolare degrado riscontrate presso l’ospedale di Osimo fanno ritenere che anche per la parte impiantistica elettrica, rilevazione fumi/fiamme e allarme antincendio sussistano gravi non conformità normative e assenza di procedure di adeguamento alle vigenti norme.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati