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Don Michele Marchetti
è il nuovo parroco
della Riviera del Conero

NUMANA – Il sacerdote si è insediato sabato scorso come amministratore parrocchiale delle chiese del Cristo Re e di S. Maria Stella del mare durante una partecipata cerimonia presieduta dall’arcivescovo Spina

Un momento della cerimonia di presentazione di don Michele Marchetti e di ringraziamento a don Guerriero Giglioni

 

Sabato scorso,12 giugno, con una solenne celebrazione partecipata da diversi sacerdoti e presieduta dall’arcivescovo Angelo Spina, è stato presentato alla comunità dei fedeli don Michele Marchetti, il nuovo amministratore parrocchiale del Cristo Re e Santa Maria Stella del mare a Numana e Sirolo.

Don Michele Marchetti  (a destra) con l’arcivescovo Angelo Spina ed il vice parroco

Il primo momento – riporta una nota della Diocesi di Ancona-Osimo – l’arcivescovo lo ha riservato a don Guerriero Giglioni, 82 anni, che ha guidato la comunità per diversi anni, lo ha ringraziato per tutto il bene fatto,«un santo sacerdote, ricco di umanità, che ha servito con zelo e passione le comunità a lui affidate» ha sottolineato mons. Spina. Dal canto suo don Guerriero ringraziando tutti.«Vi ho sentiti sempre come una famiglia, a cui voler bene, vi ringrazio e assicuro la mia preghiera» ha detto tra gli applausi. L’arcivescovo lo quindi ringraziato don Michele per aver accettato il gravoso compito di guidare la comunità di Sirolo dove già è parroco e quelle di Numana. Al termine della celebrazione è intervenuto un laico che ha portato il saluto delle due comunità di Sirolo. Il sindaco di Numana Gianluigi Tombolini ha dato il benvenuto al nuovo parroco e consegnato un ricordo a don Guerriero. «Affronto questo nuovo incarico con lo stesso spirito di quattro anni fa quando sono entrato a Sirolo. – ha commentato don Michele – Il mio motto è fiducia e speranza. Pregate per me». Poi rivolgendosi ai due sindaci presenti, quello di Sirolo e Numana ha aggiunto:«Sono convinto che ci sarà buona collaborazione e ottimi rapporti con le istituzioni, un po’ come don Camillo e Peppone, solo che voi siete in vantaggio perché siete in due».

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