Ancora niente di fatto sulla vertenza Elica: i sindacati giudicano insufficienti le proposte di Elica, chiedendo una nuova convocazione del tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo Economico e misure che permettano di rilanciare la competitività delle produzioni marchigiane. E della vertenza torna a parlare la consigliera regionale Simona Lupini del Movimento 5 Stelle.«I sindacati hanno ragione a sollecitare una riflessione e dei provvedimenti specifici sulla competitività: le nostre produzioni tradizionali hanno perso posizioni nell’economia globale, e tante aziende, dalle grandi alle micro, si sono trovate spiazzate e sono entrate in crisi, o hanno delocalizzato. – sottolinea – Il terremoto è stato un altro colpo tremendo. Una difficoltà certificata anche dalla Commissione Ue, che ha collocato le Marche tra le Regioni in Transizione: ed è effettivamente un percorso di trasformazione e transizione quello che dobbiamo affrontare, non possiamo più accontentarci di interventi limitati».
Il dibattito è aperto: sia dalla maggioranza sia dal Pd sono arrivate proposte sulle Zes (Zone economiche speciali), e per discutere di come rilanciare il distretto fabrianese il Comune ha organizzato per il prossimo 18 giugno alle 16 una tavola rotonda a cui parteciperanno la Regione Marche, Università, sindacati e associazioni di categoria, sindaci e rappresentanti istituzionali, con l’avallo e la presenza della viceministra dello Sviluppo Economico Alessandra Todde e della sottosegretaria al Lavoro Rossella Accoto. «Avere qui le rappresentanti del Governo, e metterle a un tavolo con chi lavora, chi produce e chi può fornire nuove soluzioni tecnologiche e organizzative, ci permetterà di calare nel concreto la discussione sulla riconversione economica: sono molto felice di questo punto di partenza, per cui mi sono spesa in prima persona» rimarca la consigliera Lupini.
La proposta dei 5 Stelle è coordinata a livello regionale e nazionale.« Insieme con Patrizia Terzoni, che ha depositato una mozione alla Camera, ci stiamo muovendo per chiedere alla Conferenza Stato-Regioni e al Governo di essere coerente con le indicazioni dell’Unione Europea, e inserire le Marche nella Politica di Coesione e negli incentivi fiscali per il Sud, come il taglio dei contributi sui nuovi assunti.- anticipa la consigliera del M5S – Taglio del costo del lavoro, incentivi sugli investimenti, bandi mirati per sostenere il reshoring e la reindustrializzazione, o per spingere la trasformazione digitale: misure del genere avrebbero un impatto strutturale, e darebbero nuova competitività a imprese e lavoratori»
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