Sono iniziati questa mattina i rilievi strumentali con laser scanner 3D, fotocamere, drone e metodi tradizionali della seicentesca chiesa della Misericordia di via Ungheria a Osimo, chiusa da mezzo secolo, finalizzati al progetto del suo restauro. A coordinarli un gruppo tecnico di lavoro composto dal geometra Stefano Simoncini e dall’architetto Mauro Compagnucci per il progetto architettonico, dall’ingegnere Andrea Catena Calcoli per quello strutturale, dal geometra Paolo Giorgi per la sicurezza e dal geometra Andrea Gavagnin per i rilievi. «Un sentito ringraziamento al parroco, padre Lorenzo (padre Lwanga Laurent Falay) per la fiducia accordataci e ad Argentina Severini per l’impegno profuso» commenta l’ex sindaco Stefano Simoncini, consigliere comunale delle Liste civiche, nel pool dei professinisti incaricati delle indagini. L’ex consigliera comunale Argentina Severini con altri parrocchiani, già due anni fa, aveva avviato un raccolta firme per chiedere il restyling della chiesa in evidente stato di abbandono e degrado. Una settimana fa, di sera, i vigili del fuoco avevano dovuto svolgere un sopralluogo d’urgenza a seguito della segnalazione di alcuni residenti della zona che avevano notato movimenti sul tetto dell’immobile sacro e temevano crolli. Giovedì scorso, 13 giugno, proprio come conseguenza dell’ispezione dei vigili del fuoco che aveva messo a fuoco «lo stato di degrado e scarse condizioni igienico sanitarie all’interno della chiesa a causa dell’ingresso e nidificazioni di volatili» come riporta il testo dell’atto sindacale, il sindaco Simone Pugnaloni ha firmato l’ordinanza per la messa in sicurezza dell’edificio di culto a tutela della pubblica incolumità. Ordinanza indirizzata al legale rappresentante della Misericordia, don Lorenzo appunto, che impone lo svolgimento con urgenza, entro 30 giorni, di «analisi strutturali interne ed esterne, anche strumentali, da parte di tecnici specializzati per le determinazioni più opportune ai fini della pubblica sicurezza». Verifiche che stamattina sono partite.
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